Dare consistenza alla leggerezza, giocare con i contrasti. Questo sembra essere il filo ideale delle sculture di Angela Glacjar, giovane e già affermata artista tedesca. Le opere sono esposte presso la sede di Villa Ala Ponzone a Como in una mostra intitolata “Carta Spaziale”, organizzata dall’Associazione Margherita Ripamonti in collaborazione con Grossetti Arte Contemporanea. Tratto da L’ORDINE del 17/10/2009
Fogli di carta di varie dimensioni sovrapposti a creare cubi la cui grandezza varia in relazione al numero di fogli accatastati , da piccoli a molto grandi. I fogli presentano strappi al centro e ai lati; i margini di queste lacerazioni sono irregolari, ma non casuali, poiché ogni foglio costituisce la base per quello successivo. Si creano così anfratti all’interno delle sculture di carta. Salta immediatamente all’occhio il contrasto tra i margini lineari ed affilati del foglio, la forma cubica rigorosa delle opere e la irregolarità dello strappo, una caverna , un cratere che rendono “penetrabile” l’opera all’occhio del suo fruitore. Angela Glacjer è approdata alla carta come materiale privilegiato per le sue opere,passando attraverso la realizzazione di sculture di legno e di acciaio. “ La carta ha leggerezza, ma con essa si possono realizzare sculture di grandi dimensioni” -spiega –“ Mi interessava giocare su questo contrasto leggerezza /pesantezza”. E, in effetti, al primo impatto sembra impossibile che queste grandi sculture possano snodarsi come candide onde, appese da fili sottili al soffitto o alla parete, e possano ricordare ora impalpabili nuvole, ora caverne di ghiaccio o crateri di vulcani immaginari. Leggere cattedrali naturali , che per la levità ed il materiale ricordano l’arte giapponese. La carta , sostiene l’artista, è una materiale “aperto e amichevole”, vicino alle persone, perchè tutti la maneggiano quotidianamente. E’ anche poetica, perchè scrivendo trasferiamo in modo visibile sulla pagina bianca i nostri sentimenti, le emozioni. E poi si presta, in virtù delle sue contrastanti qualità, delicatezza e robustezza, ad adattarsi, nelle sculture, agli ambienti in cui queste ultime sono collocate, fondersi con essi, colmare spazi vuoti, grazie alla sua caratteristica “materica” e al contempo alla sua leggerezza, fragilità, flessuosità. Ma c’è un altro, fondamentale elemento che rende le opere della Glacjer di forte impatto: la luce. “La carta bianca si presta a realizzare giochi di luce”- afferma_”Il colore , nelle mie sculture, non viene mai usato. E’ la luce che , giocando con gli strappi irregolari dei fogli, ombra e luce, chiaro e scuro, la colora ”.Ed effettivamente le sue opere passano dal bianco, al grigio perla, al giallo dorato, quasi per magia, secondo il tipo di illuminazione e la prospettiva da cui si osservano. Tangibilità della carta e immaterialità della luce si combinano e si armonizzano così in queste straordinarie sculture. E da un materiale bidimensionale, i fogli di carta, l’artista costruisce opere tridimensionali, installazioni che addirittura possono essere attraversate dall’osservatore, esplorate dall’interno , per farsi parte di esse.