FESTIVAL EUROPA IN VERSI 2021
Emozione, tanta emozione…
La parola chiave di queste due giornate alle quali ho avuto l’onore di partecipare è proprio questa.
Sono 5 le emozioni primarie: gioia, tristezza, rabbia, disgusto e sorpresa.
Le emozioni comunicano agli altri tanto quanto comunicano a noi stessi e questa incredibile esperienza mi ha trasmesso tanto.
L’incontro all’Università degli Studi dell’Insubria è stato uno dei momenti più belli per me, ascoltare i poeti che recitavano le loro poesie e gli studenti che, traducendole, le interpretavano a loro modo è stato fantastico.
La mia parte preferita però è stato il momento in cui gli universitari hanno posto delle domande ai poeti, domande davvero interessanti tanto quanto le risposte.
Tutti i quesiti hanno lasciato in me qualcosa, ascoltavo le loro argomentazioni, gli aneddoti e le loro esperienze letteralmente a bocca aperta, estasiata da quanta conoscenza e cultura riescano a trasmettere anche solo in cinque minuti.
Successivamente ho pranzato con tutti loro, mi sentivo un po’ a disagio inizialmente e pensavo “una ragazza così semplice e forse ancora troppo giovane e insicura come me che sta a tavola con tutte queste persone importanti, di un certo livello, queste persone così colte e ricche di esperienze..ma che ci faccio io qui?” però ascoltavo, assimilavo tutto, i loro discorsi e i loro racconti e intanto mi rilassavo, mi gustavo il momento, rendendomi conto che anche io avrei potuto raccontare qualcosa, questa vicenda, solo adesso che ho avuto il piacere di viverla.
L’incontro all’istituto delle Orsoline è stato davvero portatore di gioia, i ragazzi, giovanissimi, erano davvero contenti.
Hanno scelto delle poesie che hanno tradotto e interpretato con video, foto e piccole performance inerenti e impegnative che anche i poeti hanno apprezzato.
Successivamente ho partecipato al tour della città che è stato svolto dai miei compagni con l’aiuto e la collaborazione della nostra professoressa Annamaria Peronese, sono stati veramente eccellenti e gli “importanti turisti” erano interessati e attenti.
Il 23 ottobre è stata la giornata più importante del Festival, la più bella ma anche la più impegnativa e con la paura di sbagliare o dimenticare qualcosa sono andata a Villa Gallia, il reading di poesia mi ha fatta ridere, sorridere e piangere, un sogno ad occhi aperti, dovevo tirarmi dei pizzicotti di tanto in tanto per capire se fosse tutto vero e se fossi davvero lì in quel momento.
Ogni poeta è diverso dall’altro, ho provato ad entrare nelle loro menti, ho provato a capire come facciano a scrivere e recitare così bene le loro opere ma niente, è tutto inutile.
La loro visione del mondo è una cosa che va oltre, dove gli occhi non arrivano.
E io ero lì, ad ascoltare le loro voci, i loro versi che possono sembrare semplici parole ma che contengono un infinito di significati, ho percepito la loro anima, il loro cuore.
L accompagnamento musicale ha fatto da sfondo alle loro letture e musica e poesia combaciavano perfettamente come se fossero una cosa sola, come se l’arte, seppur in due forme diverse, creasse una combinazione unica e a volte triste, a volte romantica, a volte malinconica.
Così si sono concluse per me queste due meravigliose giornate.
È stata una sorpresa, una di quelle cose che capitano raramente ma che, se capitano, è EMOZIONE.
Valentina Aloi