Fuga di talenti. Potrebbe essere il titolo di un romanzo fantasy, genere oggi molto di moda soprattutto tra i giovani. Invece, purtroppo, la fantasia non c’entra per nulla : è il termine con cui viene sintetizzato un problema che rappresenta una spina nel fianco per l’economia già non proprio in buona salute, per usare un eufemismo, del nostro Paese. Ed è anche il titolo di un saggio del giornalista Sergio Nava che, attraverso le storie di alcuni “cervelli” emigrati all’estero perché non vedevano alcuna speranza di un futuro se non tinto dal grigiore della frustrazione, offre uno sconsolante ritratto del nostro paese. E’ addirittura nato un blog con lo stesso titolo, che raccoglie articoli e testimonianze riguardanti questa drammatica situazione, la cui gravità è direttamente proporzionale alla distanza siderale che ci separa dai paesi dove la ricerca è in continuo sviluppo. Tratto da L’ORDINE del 17/07/2011.
Nel blog si legge:“Perché questa è l’amara verità: in Italia i giovani migliori e più preparati, quelli dalla maggiore apertura e mobilità internazionale, sono invogliati a far le valigie e ad andarsene. Normalmente a lavorare in un Paese straniero, in grado di valorizzarne per davvero le capacità. Qui non c’è posto per loro: qui comanda, in ogni settore, una classe dirigente che protegge i propri raccomandati e i propri vassalli. I bravi non servono, i bravi danno fastidio: perché chiedono meritocrazia, puntano ai risultati, vogliono farsi spazio solo grazie alle proprie capacità”.Già. Purtroppo ne siamo tutti consapevoli. Ma ci sentiamo impotenti di fronte ad un sistema del quale facciamo fatica a comprendere le logiche, una sorta di complicato meccanismo che ci sfugge e che non siamo in grado di controllare, del quale i giovani dotati di talento sono spettatori e vittime al contempo.Il pericoloso fenomeno è presente anche su scala geografica ridotta: senza andare troppo lontano, anche Como si è lasciata sfuggire delle eccellenze che hanno trovato altrove il giusto riconoscimento, magari anche solo al di fuori del nostro territorio e della nostra regione.E’ il caso di Davide Alogna, trentenne violinista ben noto in città per il suo talento che lo ha fatto apprezzare a livello nazionale e non solo. Terrà un concerto per violino e orchestra d’archi (Orchestra d’archi Jupiter) questa sera alle 21, a Palazzo Cernezzi ed eseguirà musiche di Bach, Mozart, Haydn, Wiiliams, Paganini, Piazzola. Un’occasione da non perdere, dato che Davide Alogna riesce a suscitare attraverso la sua interpretazione di celebri brani musicali rare emozioni anche a chi puòessere considerato un “ergaster” della musica.Ma le occasioni di poterlo ascoltare qui in città sono, purtroppo, sempre rare. Oggi vive a Firenze, perché ha vinto un concorso indetto dalla prestigiosa Orchestra Regionale Toscana.Il 9 luglio, nello splendido contesto del Castello Caetani nel borgo medioevale di Sermoneta in provincia di Latina, ha suonato con due “mostri sacri” della musica, la violoncellista russa Natalia Gutman, allieva prediletta del grande musicista Mstislav Rostropovich e la pianista georgiana EllissòVirsaladze. E questo non è che uno dei tanti successi che il giovane violinista si è conquistato con il suo talento.“E’ stata un’emozione incredibile” mi ha raccontato Alogna “ Io parlo inglese e francese, la Gutman solo russo e tedesco e la Virsaladze poco l’italiano, ma ci siamo intesi subito sin dalle prime note suonate insieme. Questa è la magia della musica, linguaggio universale! Le due soliste nonostante l’età sono ancora due autentiche forze della natura, hanno una carica di agonismo musicale spaventosa!” ed ha aggiunto quanto sia stato bello sentire i complimenti delle tante persone che sono andate ad assistere alle prove quasi compiendo una sorta di “pellegrinaggio” musicale.“Non si capacitavano di come un giovane riuscisse a tener testa a queste tigri, senza timori riverenziali o stress. Quando suoni con personaggi così non pensi che alla musica, non esiste davvero più il fattore tecnico o il pensiero, è tutto un fluire di emozioni. E’ stato entusiasmante suonare con la storia della musica!” ha affermato il giovane violinista. E, per sottolineare quanto sia vero che nessuno è profeta nella propria patria , e nel nostro caso nella propria città, basti dire che Davide Alogna e le due grandi musiciste russe organizzeranno in trio dei concerti sia in Italia che all’estero. Chissà se saranno invitati a suonare anche a Como.Intanto l’estate di Davide Alogna è all’insegna del “tutto esaurito”: nel senso che ogni sera di luglio terrà concerti di musica classica in diverse città italiane, mentre dedicherà quasi tutto il mese di agosto a studiare e preparare al meglio i concerti futuri perché “ è fondamentale per un musicista lo studio per approfondire e “ricaricare le batterie” tecniche ed emozionali” afferma con la serietà professionale che lo contraddistingue.In settembre suonerà più volte in varie località il concerto di Aram Katchaturian per violino e orchestra da solista con la grande orchestra russa “Ciaikovskji”. E’ prevista anche una serata a Como, l’11 settembre, all’interno degli eventi di ES.CO. E Davide Alogna deve amare molto la sua città, se per questa serata ha rinunciato ad una tournée di un mese in Giappone.Viene da chiedersi come mai non cerchiamo di tenercelo stretto in tutti i modi questo musicista di talento ( e come lui tanti altri giovani che senz’altro brillano in vari campi) offrendogli per esempio una cattedra al Conservatorio “Giuseppe Verdi”, dove potrebbe insegnare a tanti giovani che hanno scelto la musica come professione, trasmettendo loro, oltre che le capacità tecniche, l’amore e la passione necessari a chiunque faccia di questa forma d’arte una attività della propria vita.