About some Turkish poets
Little is known about Turkish poetry in Italy, even if the interest in this genre, so rich in a country with a complex and fascinating history, is fortunately spreading more and more in Italy, thanks to the activity of skilled translators. Indeed, contemporary Turkish poetry offers a significant variety of different tones and styles. My experience, in addition to having the honor of being invited to International Poetry Festivals organized in various cities of Turkey (Istanbul, Eskisheir, Mersin, Izmir) is in particular that linked to personal knowledge and some of the works translated into Italian of some Turkish poets, guests of the International Poetry Festival Europe in versi that we organize every year in Como. The poets I am writing about are Metin Cengiz, Hydar Ergülen and Tuğrul Tanyol.
These poets have marked an important turning point, starting from the 1980s, in the panorama of Turkish culture, trying to recover the poetry of the 1950s and 1960s which was mainly part of the “Second New” movement. To overcome the militant poetry of the 1970s, dominated by a strong component of “social realism”, the poets felt the need to renew themes and styles to return to a more intimate poetry, which could better to express the self, explore everyday life, go to the heart of things. The “Generation of the 80s” has been defined as that of some of the poets who renewed Turkish poetry in those years, also inspired by poets such as Yahya Kemal, Asaf Halet Çelebi and Behçet Necatigil.
I translated some poems of Metin Cengiz from English, published in the book “Il Colore dell’oscurità” (Lietocolle, 2017). He is one of the most outstanding representatives of contemporary Turkish poetry. His poetic voice is marked by a great variety of themes, tones and styles and the ability to take in present-day reality, including hot issues, though never ignoring the inner life, the journey within one’s soul, which the poet must undertake if he is to meet his fellow-beings and embrace the world. Personal history and community history merge and the poetic word becomes an act, the shape of action, capable of deeply though unobtrusively impacting our conscience and behaviour. In Metin Cengiz’ verse this ethical engagement is a constant feature, even in the more “lyrical” texts.
Hydar Ergülen is another important exponent of the contemporary Turkish poetry.
A vein of mysticism lingers in his poems: he is a poet of Alevi confession. He recently published in Italy the book “La casa nella melograna. Poesie scelte 1982 – 2018” (Valigie Rosse, 2019), translated by Nicola Verderame. In his poetry there is a spiritual dimension that the poet reaches through the feeling of love, tolerance, respect for everyone and in particular for the female figure. Another theme is memory, linked to one’s own affections. Ergülen seems to be opposing a private universe to mass society. Then there is the atmosphere and rich in suggestions and history of the landscapes of Turkey, a country with many cultural facets.
Tuğrul Tanyol is a poet who in his verses manages to merge in an admirable way aspects of Western culture, that are part of his formation, and Turkish culture. His references, as noted by Nicola Verderame who is also his translator, are in fact the poets Paz, Neruda, Vallejo, Rubén Darío, Montale, Pavese, Pessoa, Kavafis, Elitis and Ahmed Hâfim, Cahit Sıtkı Tarancı
, Oktay Rifat. He also loves Italian music of the Baroque period and this musicality can be found in his verses, where the images are alive and full of colors, the mythology of classical Greece blends with the traditions of Anatolia, without neglecting references to the Ottoman tradition and creating thus a poem full of lyricism.
Laura Garavaglia
Poco si sa della poesia turca in Italia, anche se l’interesse per questo genere, così ricco in un Paese dalla storia complessa e affascinante, si sta fortunatamente diffondendo sempre di più in Italia, grazie all’attività di abili traduttori. In effetti, la poesia turca contemporanea offre una significativa varietà di toni e stili diversi. La mia esperienza, oltre ad avere l’onore di essere invitato ai Festival internazionali di poesia organizzati in varie città della Turchia (Istanbul, Eskisheir, Mersin, Izmir) è in particolare quella legata alle conoscenze personali e ad alcune opere tradotte in italiano di poeti turchi, ospiti del Festival Internazionale di Poesia Europa in versi che organizziamo ogni anno a Como. Gli autori di cui sto scrivendo sono Metin Cengiz, Hydar Ergülen e Tuğrul Tanyol.
Questi poeti hanno segnato una svolta importante, a partire dagli anni Ottanta, nel panorama della cultura turca, cercando di recuperare la poesia degli anni Cinquanta e Sessanta che faceva principalmente parte del movimento “Second New”. Per superare la poesia militante degli anni ’70, dominata da una forte componente di “realismo sociale”, i poeti sentirono il bisogno di rinnovare temi e stili per tornare a una poesia più intima, che potesse meglio esprimere se stessi, esplorare la quotidianità, andare al cuore delle cose. La “Generazione degli anni ’80” è stata definita come quella di alcuni dei poeti che in quegli anni hanno rinnovato la poesia turca, ispirandosi anche a poeti come Yahya Kemal, Asaf Halet Çelebi e Behçet Necatigil.
Ho tradotto dall’inglese alcune poesie di Metin Cengiz, pubblicate nel libro “Il Colore dell’oscurità” (Lietocolle, 2017). È uno dei rappresentanti più significativi della poesia turca contemporanea. La sua voce poetica è segnata da una grande varietà di temi, toni e stili e dalla capacità di riferirsi alla realtà odierna, compresi i problemi più scottanti dell’attualità, senza mai ignorare la vita interiore, il viaggio nell’anima, che il poeta deve intraprendere se è incontrare i suoi simili e abbracciare il mondo. La storia personale e la storia della comunità si fondono e la parola poetica diventa un atto, la forma dell’azione, capace di influenzare profondamente, anche se lentamente, la nostra coscienza e il nostro comportamento. Nei versi di Martin Cengiz questo impegno etico è una caratteristica costante, anche nei testi più “lirici”.
Hydar Ergülen è un altro importante esponente della poesia turca contemporanea.
Una vena di misticismo aleggia nelle sue poesie: è un poeta di confessione alevita. Ha recentemente pubblicato in Italia il libro “La casa nella melograna. Poesie scelte 1982 – 2018 ”(Valigie Rosse, 2019), tradotto da Nicola Verderame. Nella sua poesia c’è una dimensione spirituale che il poeta raggiunge attraverso il sentimento di amore, tolleranza, rispetto per tutti e in particolare per la figura femminile. Un altro tema è la memoria, legata ai propri affetti. Ergülen sembra opporre un universo privato alla società di massa. C’è poi l’atmosfera ricca di suggestioni e storia dei paesaggi della Turchia, un paese dalle mille sfaccettature culturali.
Tuğrul Tanyol è un poeta che nei suoi versi riesce a fondere in modo ammirevole aspetti della cultura occidentale, che fanno parte della sua formazione, e della cultura turca. I suoi riferimenti, come nota Nicola Verderame che è anche il suo traduttore, sono infatti i poeti Paz, Neruda, Vallejo, Rubén Darío, Montale, Pavese, Pessoa, Kavafis, Elitis e Ahmed Hâfim, Cahit Sıtkı Tarancı
, Oktay Rifat. Ama anche la musica italiana del periodo barocco e questa musicalità si ritrova nei suoi versi, dove le immagini sono vive e piene di colori, la mitologia della Grecia classica si fonde con le tradizioni dell’Anatolia, senza tralasciare i riferimenti alla tradizione e cultura ottomana. quindi una poesia piena di lirismo.
Laura Garavaglia