La “location” è in un palazzo d’epoca, in uno di quegli angoli suggestivi frequenti nel centro storico di Como,all’incrocio fra via Lambertenghi e…L’atmosfera, ad una prima impressione, è quella dei cafè parigini di Montmartre o del Quartiere Latino dove il tempo sembra essersi fermato e , seduti ad un tavolino sorseggiando del bordeaux d’annata o piluccando un croissant, hai l’idea che da un momento all’altro possano entrare Charles Baudeleire , Toulose-Lautrec o Edgar Degas, ordinare qualcosa da bere o da mangiare, magari sedendosi proprio accanto a te. Tratto da L’ORDINE del 11/02/2009
Poi scopri che, “Pane e Tulipani”, è anche qualcosa di più. Lo stile del locale è quello del “mode food “, modello che ha rinnovato negli ultimi anni molti negozi di metropoli quali New York, Londra , Parigi, Milano. Il nome del locale ne rispecchia pienamente l’ambiente: offre “food andflowers”, ma anche oggetti e ninnoli da arredamento. Ampie vetrate si affacciano sulla strada, catturando inevitabilmente l’attenzione dei passanti per la peculiarità degli interni. E’ il primo “cafè fleurs” aperto nella nostra città.
Entrando nel lounge bar si coglie subito l’originalità degli arredied il raffinato gusto casual nella disposizione degli oggetti. Tavolini in stile minimalista , sedie di plexiglas accanto avecchitavoli di legno, seggiole da giardino in ferro battuto bianco;barattoli colmi di miscele ditisane e tè profumati , di biscotti dai gusti più svariati, di caramelle colorate, vassoi coperti da campane di vetro sotto i quali torte glassate con essenze floreali non possono non farti commettere un peccato di gola. E poi mazzi di fiori bianchi ovunque, tulipani, narcisi, amarillis, rose disposti ad arte dentro secchielli di alluminio o dentromoderni vasi, tinozze da bucato collocate come soprammobili sui ripiani…
Lo sguardo si sofferma sul soffitto a volte, create dall’insolito alternarsi di mattoni rossi escuri, ricavati dapietre della zona . Le grosse travi di legno, dipinte di bianco, dannomaggiore luminosità al locale. Bianco è anche il vecchio parquet, quasi a rispecchiare le travi del soffitto. Seduto ad un tavolo davanti ad un caffè americano,un distinto signore di mezza età legge un quotidiano. Termina di bere, poi loripiega e lo appoggia su un antico ceppo, curioso attrezzo che serviva ai macellai per tagliare la carne, dove si trovano altre riviste. Scambia alcune battute sulle notizie che ha appena letto con Davide, figliodi Daniela Colombo Caremi, proprietaria del locale, indaffarato a mondare e lavare cruditè, ad imburrare crostini per accompagnare gli aperitivi, ad imbottire fragranti pan brioches per l’appetito dei clienti più frettolosi.
E’ un giocatore di calcio professionista, la sua squadra è l’Albinoleffe, ma, mi confessa, ama molto lavorare al cafè fleurs. Mi invita a sedermi, mi offre qualcosa da bere, mentre aspetto di parlare con la signora Daniela. Lei entra dal locale attiguo al lounge bar e mi saluta con gentilezza e cordialità. E’ una signora bionda, minuta, dai lineamenti delicati e dai modi raffinati. Si siede al mio tavolo e mi racconta com’è nata questa idea, come fossimo amiche di vecchia data. “Volevo fare qualcosa di più per La Compagnia Botanica” originalenegozio di composizioni floreali ed oggettistica aperto più di dieci anni fa “e l’occasione si è presentata quando hanno messo in venditaquesti locali adiacenti al mio negozio” mi racconta la signora Daniela “All’inizio ero un po’ titubante, poi, dopo alcuni mesi, mi sono decisa.
E’ stata un’idea sorta così, spontaneamente, e che ancora stiamo sviluppando”. E infatti, da quando è stato aperto, tra ottobre e novembre dello scorso anno, ilcafè fleursha assunto col passare dei mesi una sua particolare fisionomia, un luogo tranquillo dove, dalle 8 del mattino alle 21 di sera, puoi fare una sosta per bere, consumare un pranzo o una cena leggeri, concederti una fetta di torta o un sandwich sfizioso… “Stiamo pensando a menù stagionali, che comprendano cibi leggeri ed offrano nello stesso tempo prodotti tipici del territorio lariano, come latipica rosetta accompagnata da burro salato e salame nostrano, ma con uno sguardo anche alla tradizione gastronomica della Brianza o della Valtellina, come i formaggini freschi o le ciambelle di pane di segale, che un tempovenivano conservate per giorni infilate su un apposito bastone” continua Daniela Colombo Caremi “ Per questo, durante l’inverno, abbiamo servito zuppe di vario genere, al farro, all’orzo, tartare di bresaola, insalate di pollo… mentre per la primavera vogliamo offrire fresche insalate, anche a base di fiori o erbe particolari, come la malva, per esempio”.
Le sue parole lasciano trasparire una determinazione e una passione tutte femminili nel portare avanti questa sua attività. Dalla stanza attigua giungono delle risa e delle voci di giovani . C’è un compleanno, una festa tra compagni di classe.Alcuni si alzano ed escono, si attardano a chiacchierare davanti alla porta. Un altro piccolo gruppo entra e, salutando, si dirige dove gli altri stanno festeggiando. L’impressione è quella di essere in un luogo dove spazio pubblico e privato non hannoconfini precisi; seiin uncafè,è vero,ma puoi trovare un angolo dovesfogliare una rivista o leggere un libro in tutta tranquillità come se tu fossi seduto in poltrona, nel salotto di casa. Nei locali attigui al lounge bar altri rustici tavoli di legno offrono ulteriori posti dove sedersi in compagnia. Alle pareti sono appese cassette della frutta trasformate in modo originalmente in scaffali colmi di mazzi di fiori secchi o di seta,in questa stanza non bianchi, ma colorati, piccoli oggetti e ninnoli che possono essere acquistati. Il recupero e l’utilizzo originaledi materiali poveri, che hanno fatto partedel vivere quotidiano, come le cassette della frutta, i secchi e le tinozze rendono l’ambiente caldo, familiare. L’ultima stanza è il locale “storico” della Compagnia Botanica. “Qui preparo da semprele composizioni floreali” mi indica la signora Colombo Caremi: “Ma all’occorrenza, allestiamo tavoli per ospitare i clienti.
Domenica abbiamo preparato una festa di compleanno per un bambino ed i suoi amici. Abbiamo organizzato in modo tale che, oltre a mangiare , i piccoli potessero divertirsi a piantare dei bulbi nei vasetti. Si sono divertiti moltissimo, facendo una cosa utile . Sabato 14 ci sarà un aperitivo organizzato da Como Cuore e seguirà l’estrazione dei premi della lotteria “Parole di cuore”…Sono contenta, perchè vedo che i clienti, quando escono dal locale, sono soddisfatti e in genere tornano.
Eppure, quando parlavo di questo mio progetto ad amici e conoscenti, mi dicevano che a Como non c’era la mentalità per questo genere di posti…”. Guardo i mazzi di fiori disposti nei vasi, pronti per creare originali composizioni, i cesti, i nastri…Penso alla sensibilità ed alla creatività che hanno ispirato la realizzazione di questo luogo.
Quasi leggendomi nel pensiero, la signora Daniela mi confessa che la soddisfazione più grandel’ha avuta qualche mese fa, quando aveva appena aperto il locale; un ragazzo che avrà avuto non più di sedici anni è entrato, le ha chiesto di prenotargli un tavolo per il pomeriggio e di porvi al centro un bouquet di fiori.
Quando arriva, tiene per mano una ragazzina di tredici, quattordici anni. Si siedono ed ordinano due cioccolate con la panna e lui, teneramente, le offre il mazzo di fiori. “Vorrei che fosse questo lo spirito di cafè fleurs”,sussurra sorridendo.