Un risveglio poetico. Mi sembra davvero che nella nostra città, contrariamente a quanto si possa pensare, ci siano molte persone sensibili al messaggio di vita che la poesia trasmette. Nel mio piccolo, me ne sono accorta dalla partecipazione sempre numerosa di un pubblico affezionato e attento alle serate dedicate a grandi poeti contemporanei che durante i mesi scorsi ha organizzato La Casa della Poesia di Como, associazione di cui sono presidente. E ci sono tanti bravi poeti, magari poco conosciuti, ma senza dubbio meritevoli di attenzione. Fortunatamente esistono i premi letterari. Tratto da L’ORDINE del 19/06/2011.
Sono un modo per segnalare e far emergere “talenti” della poesia, soprattutto della nuova generazione, coloro ai quali è affidato il compito importante di ricercare nuove forme espressive, di sperimentare linguaggi diversi, di fare in modo che la linfa vitale della poesia possa nutrire un sempre maggior numero di menti. Ho già avuto modo più volte, su queste pagine, di affermare che oggi la poesia in Italia è più che mai viva e lo è grazie ad un grande numero di giovani che scrivono. Le opere di alcuni sono veramente di notevole livello qualitativo. Ne conosco personalmente diversi tra cui vari comaschi. A parte i giovanissimi, ragazzi delle scuole medie primarie di Como che non molto tempo fa su queste pagine ho segnalato come vincitori di un premio di poesia indetto dal Liceo Volta, anche tra coloro che appartengono alla generazione dei trentenni o dei quarantenni (oggi l’età in cui si è considerati giovani si è dilatata anche in poesia) ci sono delle promesse. E, come dicevo prima, arrivare in finale in prestigiosi premi letterari è senza dubbio vedere giustamente riconosciuto il proprio merito. Porto alcuni esempi significativi. Quest’anno, il Premio Antonio Fogazzaro, legato all’omonimo Festival che interessa un vasto territorio che si estende dalla Valsolda alla Tremezzina, all’Alto Lario ed è ormai alla sua quarta edizione, tra le molteplici e interessanti iniziative di carattere culturale ha dato un rilievo importante al premio di poesia, scegliendo di limitarlo alla poesia edita e a coloro che non abbiano ancora compiuto i cinquant’anni. Una scelta oculata che ha puntato sulla qualità e soprattutto sulle nuove generazioni. Ebbene, su una quarantina di libri che sono stati inviati da autori di tutta Italia, sono stati selezionati sei finalisti e tra questi sei due autori comaschi: Pietro Berra (conosciuto nella nostra città perchè oltre ad essere poeta è giornalista del quotidiano La Provincia ) con il libro “Terra tra due fari” (LietoColle 2011), un viaggio reale e immaginario attraverso l’Italia tra passato e presente, ricordi personali e testimonianze della nostra storia, un itinerario e un percorso interiore che hanno come punto di partenza e come meta di arrivo due simboli, il faro di San Maurizio a Brunate e quello di Santa Maria di Leuca in Puglia; Wolfango Testoni, con la raccolta “ L’amaro sale” (LietoColle, 2010), insegnante di storia dell’arte in una scuola media della nostra città, ha abbandonato la pittura perché ha prevalso l’amore per la parola. E questo suo libro è un felice esordio poetico dove nei versi si alternano luce e ombra, bene e male, amore per la vita terrena e inquieta consapevolezza della sua immanenza. I loro nomi spiccano insieme a quelli degli altri giovani poeti selezionati, il trentenne Fabrizio Bernini, autore della raccolta “L’apprendimento elementare” (Mondadori, 2011) dove “riesce a raccontare in modo caustico il presente, con l’energia e la concisione di un’efficace sintesi”, come si legge in quarta di copertina; Fabio Franzin che compone intense poesie in dialetto veneto raccolte nella silloge “Co’ e man monche” (Le Voci della Luna – Poesia, 2011); Guia Falck, (“La legge dell’attimo, LietoColle, 2011) nei cui versi si ritrova “continua ricerca di una vitale appartenenza semplice alla totalità di un universo in cui coesistono gli opposti”, come viene evidenziato nella prefazione; Paride Mercurio, che nella raccolta “Penultimi Fuochi” (Book, 2011) ci offre un esempio di come la classicità e il mito possono essere oggi nuovamente interpretati e calati nella quotidianità. Comasco (anche se attualmente vive a Gallarate) è anche Michele Montorfano, classe 1976, che ha svolto attività in ambito pubblicitario e lavora nel campo dell’educazione con adolescenti in comunità pre-carcerarie. E’ uno dei dieci finalisti selezionati per competere al Certame organizzato dal Premio di Poesia Cetona Verde, giunto alla quarta edizione, uno dei premi certamente più importanti per quanto riguarda la nuova generazione di poeti. Infatti i dieci bravi seguaci della Musa Calliope giunti in finale dovranno cimentarsi il 16 luglio a Cetona, in provincia di Siena, scrivendo in ventiquattro ore un componimento in versi il cui tema è fissato da una giuria di tutto rispetto, presieduta da Maurizio Cucchi, uno dei maggiori esponenti della poesia contemporanea e “talent scout” della poesia italiana. Solo uno di loro tuttavia potrà essere incoronato d’alloro e vincere l’ambito premio. E come dimenticare le poesie che scavano nel profondo, alla ricerca di un contenuto etico, come ha scritto Giampiero Neri nella prefazione, dell’erbese Veronica Fallini? Collaboratrice de La Provincia, è giunta in finale al Premio Mauro Maconi ( istituito quest’anno in memoria del grande poeta prematuramente scomparso nel 2001) con il suo libro di esordio poetico, “Umane Cose” (LietoColle, 2010) nella sezione giovani. Dovremmo leggere con attenzione e fiducia questi autori, soffermarci sui loro versi, che ci offrono, sia pure con stile e tematiche diverse, un bell’esempio di dove stia andando oggi la poesia, di quali strade stia percorrendo, anche qui, sulle rive del nostro lago.