LA POESIA DEL LARIO UN TRIBUTO MONDIALE
L’antologia “In un lago infinite promesse” curata da Laura Garavaglia raccoglie testi dedicati al nostro territorio dagli autori del Festival Europa in versi
“In un lago infinite promesse. I poeti di Europa in Versi e il lago di Como”, questo il titolo di un’antologia realizzata da La Casa della Poesia di Como. Protagonista è proprio il nostro lago, riflesso nei versi di una settantina di poeti italiani e internazionali, che negli ultimi undici anni sono approdati alle sponde del Lario in occasione del Festival internazionale di poesia Europa in Versi. L’antologia, uscita negli ultimi giorni del 2020, è sorella della precedente edizione, “Più non sai dove il lago finisca. I poeti di Europa in versi e il lago di Como”, rispetto alla quale risulta però notevolmente ampliata, nonché caratterizzata da importanti novità. Quasi settanta sono le voci poetiche che da tutto il mondo si sono lasciate ispirare dal lago di Como, un numero che è specchio di come il Festival Europa in Versi abbia visto, di anno in anno, una partecipazione sempre più ampia e variegata. La novità più importante però è il ruolo dell’associazione comasca che per questo volume si è occupata autonomamente della pubblicazione. «La scelta di pubblicare in autonomia», spiega la presidente Laura Garavaglia, “è stata dettata dalla necessità di rendere conto di un lavoro sul territorio che dura ormai da undici anni e che ha visto anche un importante impegno sul fronte della comunicazione con poeti di altre nazionalità. Abbiamo portato il nome e l’immagine del lago di Como nel mondo, ispirando i versi di moltissimi autori». Nonostante il Covid Non solo, l’associazione si è da sempre impegnata anche a portare il mondo sul lago, persino quest’anno, quando sembrava impossibile. L’ultima edizione del Festival infatti, pur rinunciando alla presenza, si è comunque saputa difendere con una serie di appuntamenti online che hanno saputo coinvolgere autori, più o meno noti al pubblico nostrano, da ogni parte del mondo, dalle Americhe fino al profondo est asiatico. «Quest’antologia è il coronamento di un lungo lavoro di ricerca di poeti poco conosciuti in Italia, anche se molto bravi. Non abbiamo intenzione di avviare un’attività editoriale, ma di far sfociare il lavoro e la dedizione della nostra associazione per la poesia in piccoli gioielli editoriali come questo». Il lago nel mondo, ma anche il mondo sul lago, si diceva. Infatti, l’antologia ha moltissimo a che fare con il nostro territorio. Comasca è l’artista che ha realizzato il tondo in copertina: Daniela Gatti, ceramista e scultrice. Ma comaschi sono anche gli autori degli scatti che accompagnano i versi dei poeti. «Gran parte di queste fotografie sono state donate da autori comaschi, principalmente da Franco Brenna e Francesco Ugoni, ma anche numerosi altri fotografi che hanno voluto impreziosire le parole con il loro sguardo rivolto al lago che amano e su cui vivono». Le immagini raccontano un lago sentito come vicino e consentono al lettore una duplice esperienza di fruizione dell’antologia. Non solo la parola poetica che evoca immagini mentali dei paesaggi narrati, ma anche il gioco d’ispirazione dell’immagine stessa, che all’osservatore suggerisce spunti per parlare del lago in versi. Il lettore diventa così coautore ed è invitato a percorrere con un gioco di sguardo e scrittura le strade del lago. Il lago di questa antologia è insomma un lago dai mille riverberi, dalle infinite promesse appunto. Un senso, quello del titolo, che appare chiaro quando si ha modo di confrontarsi con i tanti punti di vista su un unico paesaggio raccolti in queste pagine. In alcune poesie il lago è ricordo della storia, come accade nel componimento di Annabel Villar, di origine uruguayana, che con i suoi versi racconta l’incendio avvenuto sull’Isola Comacina nel 1169 per madi MARTINA TOPPI I n un lago infinite promesse. I poeti di Europa in Versi e il lago di Como”, questo il titolo di un’antologia realizzata da La Casa della Poesia di Como. Protagonista è proprio il nostro lago, riflesso nei versi di una settantina di poeti italiani e internazionali, che negli ultimi undici anni sono approdati alle sponde del Lario in occasione del Festival internazionale di poesia Europa in Versi. L’antologia, uscita negli ultimi giorni del 2020, è sorella della precedente edizione, “Più non sai dove il lago finisca. I poeti di Europa in versi e il lago di Como”, rispetto alla quale risulta però notevolmente ampliata, nonché caratterizzata da importanti novità. Quasi settanta sono le voci poetiche che da tutto il mondo si sono lasciate ispirare dal lago di Como, un numero che è specchio di come il Festival Europa in Versi abbia visto, di anno in anno, una partecipazione sempre più ampia e variegata. La novità più importante però è il ruolo dell’associazione comasca che per questo volume si è occupata autonomamente della pubblicazione. «La scelta di pubblicare in autonomia», spiega la presidente Laura Garavaglia, “è stata dettata dalla necessità di rendere conto di un lavoro sul territorio che dura ormai da undici anni e che ha visto anche un importante impegno sul fronte della comunicazione con poeti di altre nazionalità. Abbiamo portato il nome e l’immagine del lago di Como nel mondo, ispirando i versi di moltissimi autori». Nonostante il Covid Non solo, l’associazione si è da sempre impegnata anche a portare il mondo sul lago, persino quest’anno, quando sembrava impossibile. L’ultima edizione del Festival infatti, pur rinunciando alla presenza, si è comunque saputa difendere con una serie di appuntamenti onlin LIBRO Il libro “In un lago infinite promesse. I poeti di Europa in Versi e il lago di Como” (188 pagine, 16 euro) è stato curato da Laura Garavaglia ed è edito dalla Casa della poesia di Como GLI AUTORI Sono ben 68 gli autori, tutti coinvolti nelle 11 edizioni del festival Europa in versi, che hanno reso un poetico omaggio al nostro lago e rappresentano davvero tutto il mondo poiché ogni continente è rappresentato no dei comaschi, alleati con Federico Barbarossa: “Sull’isola Comacina / comincia il rito del fuoco. / Otto secoli di maleficio / si sciolgono tra le fiamme”. Non solo la storia, anche la fauna lacustre ha saputo ispirare alcuni autori, com’è accaduto per la libanese Hanane Aad: “e le anatre sul lago / fluttuano nella notte del tempo, / non smettono mai di insegnare agli uomini / come danzare con la loro età / anche come navigare sulla superficie / della loro melanconia.” Giochi di parole Altri invece hanno fatto della parola Como, con un gioco linguistico, un’eco della congiunzione spagnola “como”: per esempio Juan Vicente Piqueras, dalla Spagna, e la colombiana Marisol Bohorquez Godoy. Tante peraltro sono le lingue che si intrecciano in questa antologia, dove ogni componimento è riportato nella versione originale e nella traduzione italiana, perlo più curata dai soci della Casa della Poesia, coerentemente col percorso dell’associazione, che da sempre pone una speciale attenzione all’aspetto linguistico delle proprie iniziative. Un lago, centomila laghi, ma anche nessun lago: Laura Garavaglia racconta infatti di come alcuni dei poeti qui raccolti abbiano parlato del lago in versi prima ancora di averlo visto, sognandolo e immaginandolo. Così è accaduto per il componimento di Sandor Halmosi, poeta naturalizzato ungherese, che al lago, ancora sconosciuto, ha dedicato una poesia dal titolo “La doppia natura del silenzio”. L’antologia, attualmente acquistabile online sul sito dell’associazione, oppure fisicamente presso la libreria comasca Plinio il Vecchio, diventa così il tramite per sentire vicino un paesaggio che da sempre ci fa sognare e che oggi, forse più che mai prima d’ora, ci manca. Ma in fondo, tra le infinite promesse contenute in questi versi, non manca certo quella di tornare a esplorarlo e a lasciarsi ispirare da lui.