Ringrazio Fiorella Cappelli e la redazione di Leggere Tutti per questa acuta e intensa recensione.
Buona lettura!
https://leggeretutti.eu/laura-garavaglia-la-presenza-viva-delle-cose/
POESIA
Laura Garavaglia. “La presenza viva delle cose”
Il dolore, la paura, l’abbandono sono i sentimenti che caratterizzano la silloge di cui la Poeta, Laura Garavaglia, ci fa dono, offrendoci un bouquet, (“un mannello”, come lo definisce il grande Poeta Dante Maffia, autore della prefazione), di diciannove liriche in versi sciolti che catturano l’attenzione del lettore soprattutto sulla memoria.
“La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé” scriveva Oscar Wilde… Ed eccoli, i ricordi, nostra felicità e nostra forza, tasselli di vita in movimento come il moto ondoso del mare; la marea riporta tutto… “Le cose, vive o morte sulla spiaggia, prima o poi le ritrovi” scrive la poeta. Il prezioso libriccino della Garavaglia, in un momento come questo attuale, in cui la pandemia ci allontana gli uni dagli altri e ci isola dal mondo fuori, diviene spunto di riflessione, luogo di condivisione di idee, pensieri, esperienze, generando a sua volta il desiderio di creatività attraverso la scrittura. E’ in questo contesto che si colloca “La presenza viva delle cose” della Garavaglia. Il tomo, pur essendo stato pubblicato a Gennaio 2020, risulta in alcuni suoi contenuti, più che mai “premonitore”: “Nel giardino dei morti/passano i vivi/con una fretta che è tutta umana/ Là si confondono il giorno e la notte/l’erica cresce senza tregua/vite fissate in nuda singolarità/… ecco, la “nuda singolarità” che riporta alla mente anime denudate da carezze e abbracci in solitudine. E ancora più incisiva e dilaniante è l’”Assenza”, dove “…il dolore è lebbra che corrode” e “ciò che ancora sei/in un altrove assoluto/ti nega a chi ti ha amato/.L’assenza è per tutto ciò che resta, ricordo “nell’ombra del tempo” e “lascia tracce in ogni oggetto”… Il sentimento del dolore, “l’abitudine” alla paura, “la fine” nel/tempo che non ci è bastato/sfumato in cenere…/ incidono e tagliano assordanti silenzi, i versi della Garavaglia, intrecciando tempi di memoria, alternandoli a momenti di ricerca della luce nel buio, si avvolgono di parole di “Poesia” che/scavano nel profondo prospettive di versi”/…e i versi sono polvere/dentro un raggio di luce/.
Il tempo fugge e il tempo del desiderio non corrisponde al tempo reale e svela l’inganno dell’uomo, che pretende di computarlo, di dividerlo in ore e minuti (questo concetto lo scriveva Petrarca nel suo Canzoniere).
La traduzione in lingua inglese, a fronte, di Annarita Tavani, che ha saputo “cogliere le sottili differenze che segnano i grandi spazi di separazione tra una lingua e l’altra”, il lavoro attento ed esperto che traduce il pensiero, evocativo di immagini, è arricchito di una spontanea, diversa musicalità che non riduce le liriche ad una semplice traduzione letteraria-poetica, ma ne comprende e scava il senso profondo al punto di prolungarne l’emozione, emozione che scaturisce dalla produzione di una poeta che, come riporta nella prefazione Dante Maffia, “appartiene ad un mondo fatto di momenti colti al volo di rondine…”.
Pregna di silenzi, di parole sospese, la poesia della Garavaglia scava voragini di emozioni attraverso “le rughe profonde della vita”.
La presenza viva delle cose
Laura Garavaglia
Puntoacapo Editrice, Gennaio 2020
pp.56 euro12