Monsignor Coletti è arrivato tra 5000 ragazzi dal cielo, su un elicottero della guardia di finanza. Quando la gioia va oltre la religione. Tratto da L’ORDINE del 25/06/2010
Circa settemila , tra bambini e adolescenti. Tanti giovani animatori. Cento le parrocchie partecipanti, circa metà dalla provincia di Como, un po’ di più da quella di Sondrio e alcune dalle valli varesine e lecchesi. Numeri elevati, quelli del Meeting Grest (Gruppo Estivo) 2010 della Diocesi di Como, dal titolo che racchiude in sé il significato, il messaggio forte e coinvolgente che vuole trasmettere: “Sotto Sopra . Come in cielo così in terra”.
Numeri così elevati da coinvolgere polizia municipale, di stato, carabinieri, croce Azzurra, i Rangers di Sagnino e gli Alpini. E, in “tono” con i mondiali di calcio, ecco che si svolge allo stadio comunale, gentilmente messo a disposizione dal Calcio Como.
Davvero si respira un’aria di dinamica e giovanile irruenza in questo caldo pomeriggio di giugno. Aria di gioia, speranza, e la canicola è cancellata da un vento di freschezza .
Lo stadio Sinigaglia è gremito di questa giovane folla, voci argentine, canti, risa che ti contagiano per l’elettrizzante voglia di vivere che sprigionano. A guardarli, tutti insieme bambini e ragazzi, sembrano un’ondata fluttuante di colori.
I gruppi sono arrivati da tutto il territorio della Diocesi di Como, in pullman (circa un decina), in treno, in battello, a piedi.
Ragazzini delle scuole elementari e delle scuole medie con i loro accompagnatori e animatori, ragazzi più grandi, studenti delle superiori o universitari.
Ogni parrocchia ha scelto una maglietta di un colore , bianco, giallo, verde , arancione , azzurro con lo stesso logo,un arcobaleno vivente che si apre a semicerchio tra le tribune e le curve dello stadio.
C’è aria di attesa e nello stesso tempo un’agitazione elettrizzante : si attende il Vescovo Monsignor Diego Coletti. Arriverà dal cielo, in elicottero, messo a disposizione dalla Guardia di Finanza.
Gli animatori del servizio diocesano giovanile, gruppo Shock, intrattengono con canti e coreografie i partecipanti, in attesa dell’arrivo del Vescovo.
Si fanno le prove generali, l’accoglienza deve essere calorosa, allegra.
Parlo con alcuni degli animatori. Sono ammirevoli questi ragazzi che trascorrono gran parte del loro tempo libero ( il Grest si svolge, secondo le parrocchie, in un arco di tempo che va dalla fine della scuola, a giugno fino a settembre) insieme a bambini e adolescenti, per coinvolgerli con giochi di squadra, laboratori creativi, gite, merende, e momenti di preghiera, tutti insieme, per sentirsi una comunità, senza egoismi o individualismi, senza quella solitudine di cui spesso sono ammalati i nostri figli, isolati come monadi tra le pareti di casa, davanti televisori o computer .
Così Filippo, animatore della parrocchia di Rebbio, centocinquanta ragazzi partecipanti al Grest di quest’anno, mi dice che la frase del Padre Nostro, “come in cielo così in terra”, che è parte del titolo dell’incontro “sta a significare che il mondo è casa nostra. E’ un dono che Dio ci ha fatto” e che lui e gli altri animatori cercano di far comprendere questo messaggio attraverso canti che ripropongono i testi sacri e giochi.
E Carmela, bionda animatrice della parrocchia di Sagnino mi dice con orgoglio che gli iscritti sono quest’anno centonovanta , che fa la volontaria da diversi anni e che non rinuncerebbe mai a questa esperienza.
Diana, della parrocchia di Fino Mornasco, ben duecentocinquanta bambini iscritti , spiega, piena di entusiasmo, che “mettere le cose sottosopra significa vederle secondo punti di vista diversi e attraverso il gioco, la preghiera, il confronto si impara a stare insieme, capire come rapportarsi agli altri . E sentimenti come l’amicizia possono rendere più viva la nostra fede”.
Ecco, si avverte il rumore delle pale dell’elicottero, ora sempre più vicino. Atterra sul campo di calcio.
Monsignor Coletti esce dall’abitacolo ed è una vera e propria standing ovation.
Il sindaco di Como, Stefano Bruni, porge il suo saluto dicendo che il meeting ha “messo sottosopra la città e si spera anche le nostre coscienze, portando una ventata di freschezza”.
Quindi dallo stadio i ragazzi, con gesti coordinati, levano in alto cartoncini bianchi e di altri colori, a formare il saluto “ciao Diego. Viva il Grest”.
Poi Monsignor Coletti “dà il via” alla manifestazione, lanciando simbolicamente un pallone sul campo e togliendosi la fascia dall’abito vescovile ironizza dicendo “così sono un Vescovo “sfasciato”. C’è un’atmosfera di gioia e di festa che pervade tutti.
Le parole di Monsignore, che parla ora al microfono, giungono limpide e pregnanti di significato in ogni angolo. “Bisogna metterci in ascolto di Colui che mette sottosopra la nostra vita”.
Esprime la sua gioia di condividere la festa del Grest e invita a chiedere al Signore “mentre ci mettiamo in ascolto delle Sue parole, di darci la forza di rendere la terra, che è la casa di tutti, simile al cielo” perché “ come a casa ci sentiamo bene” dobbiamo anche stare bene sulla terra, dove “siamo in tanti a condividere la casa, ma siamo tutti fratelli, perché facciamo parte della grande famiglia di Dio”.
Poi, citando la parola evangelica dei pani e dei pesci, ricorda che “quando la terra è diversa dal cielo, siamo chiusi nel nostro egoismo, non sappiamo dividere ciòche abbiamo con gli altri. Ma quando la terra si congiunge al cielo, quando avviene il “sottosopra” ecco che siamo in grado di spartire con gli altri, con chi ha meno di noi anche quel poco che possiamo avere” come hanno fatto gli apostoli, mettendo a disposizione della comunità i pochi pani e pesci che possedevano.
Ecco dunque, il senso profondo e “il frutto maturo” del Grest: soffocare egoismo e solitudine per ritrovare la gioia di stare insieme e condividere, anche a costo di ribaltare il nostro modo di vivere.
E’ il momento della preghiera, tutti insieme, e poi della testimonianza di chi porta la fede anche in terre lontane, come don Angelo Mazzucchi , sacerdote Fidei Domum della missione diocesana in Camerun.
Quindi l’inno del Grest, una poesia d’amore per la vita e chi l’ha creata , con i nostro vescovo che fa il giro dello stadio e i ragazzi che gridano “Diego, Diego”….Sembra , non voglio sembrare irriverente, un campione che ha appena segnato un gol…
Mentre la folla sciama verso l’uscita, mi concede una breve intervista , in cui spiega che lo slogan “sottosopra” gli piace molto, perché esprime la volontà di Dio in cielo come in terra e che esperienze come quelle del Grest sono fondamentali, perché “non rimangono solo un vano ricordo e non sono un modo per parcheggiare i ragazzi durante l’estate , ma segnano un cammino di preparazione e applicazione” sono “un’esperienza di condivisione attiva di un gruppo di coetanei, un momento di vita vissuta insieme”.
Oggi, Monsignor Coletti ha davvero segnato un gol. Nei nostri cuori.