Questa sera, alle ore 20.30, invia Rovelli 4, presso la sede del quotidiano L’Ordine, La Casa della Poesia di Como saluterà soci e amici prima della pausa estiva con un concerto di musica e canto in cui si esibiranno giovani studenti comaschi appassionati delle due arti, alle quali si dedicano nel loro tempo libero. È un modo per stare insieme, per condividere emozioni e sentimenti, scambiarsi idee. Tratto da L’ORDINE del 14/06/2011.
Ci sarà anche un brindisi finale, per augurare a tutti una radiosa estate.L’essere umano, del resto, esiste in relazione con i suoi simili e questa relazione è possibile solo in virtù della capacità di produrre linguaggi di vario genere. La musica e il canto, insieme alla danza, sono quelli che i giovani prediligono, dal momento che la musica è il linguaggio “più comunicativo, coinvolgente e liberatorio, capace di offrire espressività altrimenti impossibili. Attraverso la musica i giovani costruiscono il loro mondo, lo abitano e cambiano il mondo degli adulti” , come ha affermato Mons. Domenico Segalini, il più autorevole esperto italiano di Pastorale Giovanile, studioso e promotore delle nuove forme di comunicazione.La Casa della Poesia di Como vuole in questo modo rendere omaggio ad un linguaggio che ha tante affinità con la poesia (che nasce, appunto, come forma di comunicazione orale prima che scritta e accompagnata dalla musica) e nello stesso tempo sottolineare il suo impegno ad offrire ampio spazio ai giovani che vivono sul nostro territorio perché, collaborando attivamente, possano farsi conoscere e possano loro stessi farsi promotori di cultura. è un bene che vengano coinvolte le nuove generazioni : anche in ambito culturale saranno loro le protagoniste del futuro della nostra città e quindi è giusto prestare loro la dovuta attenzione, ascoltare le loro esigenze.I giovani mettono mente e cuore in ciòche fanno: ne ho avuto la prova, per fare esempi concreti che sono poi quelli che veramente hanno valore, durante il Festival “Europa in versi”che l’Associazione che presiedo ha organizzato nel mese di marzo a Villa del Grumello. Gli allievi del Conservatorio “G. Verdi” di Como, che hanno eseguito brani di musica classica, hanno suonato con grande professionalità e si sono meritati lunghi applausi da parte del pubblico in sala. E indispensabile è stato l’aiuto offerto dagli studenti universitari che ci hanno aiutato ad organizzare l’evento non trascurando alcun dettaglio, con passione, intelligenza e sensibilità.E ho notato con piacere che tanti ragazzi e ragazze hanno partecipato agli incontri che abbiamo organizzato durante l’anno con grandi esponenti della poesia e della letteratura contemporanea. E’ una grande soddisfazione constatare che la poesia interessa anche e soprattutto i giovani (oltre che destare interesse anche in tanti adulti, soci e amici, che hanno seguito le nostre iniziative e che ringrazio per la loro attenta partecipazione). Me ne sono resa conto proprio di recente, recandomi ad un Festival degli editori di libri di poesia che si è tenuto lo scorso fine settimana a Verona, organizzato dall’Accademia Mondiale della Poesia.Ad ascoltare illustri relatori come il critico letterario e scrittore Paolo Lagazzi , il poeta e saggista italiano Flavio Ermini , direttore della rivista letteraria “Anterem” , il poeta Davide Rondoni e altri illustri personaggi del mondo della letteratura italiana era soprattutto un pubblico tra i venti e i trent’anni. I giovani sono intervenuti nel dibattito portando la loro esperienza di poeti o comunque di lettori di poesia, indicando le nuove esigenze e tendenze che la poesia sta seguendo ovvero la sperimentazione di linguaggi diversi, il ritorno al connubio musica-poesia, opere di poesia associate ai video, alle opere d’arte figurativa, performance teatrali basate sul linguaggio poetico.Come tanti erano anche i giovani che si aggiravano tra i banchi espositivi dei vari editori, chiedendo informazioni sulle ultime novità editoriali, curiosando e sfogliando i volumi esposti. E quasi tutti giovani erano i poeti scelti dagli editori a rappresentare le loro collane di libri di poesia al reading che si è tenuto durante il pomeriggio della domenica.Dal confronto è emerso chiaramente un problema molto sentito: quello del bisogno da parte delle nuove generazioni di poeti di farsi conoscere e di capire come pubblicare le poesie che scrivono senza dover sborsare cifre eccessive, come purtroppo spesso capita agli aspiranti poeti. E la risposta da parte dei relatori è stata quella della necessità di fare riferimento a grandi poeti contemporanei, che possano indirizzare i più giovani, aiutarli nel loro cammino a crescere e a compiere progressi, ad impossessarsi degli strumenti per fare poesia, insomma di andare “a bottega” come facevano ai loro esordi i grandi artisti del Rinascimento. Ed è stato sottolineato anche che il compito degli editori è quello di enucleare le varie poetiche, raggruppare quei poeti che portano avanti una determinata linea, senza disperdersi in orizzonti troppo vasti ed ingannevoli; cercando anche di superare il concetto di libro come merce, perché il libro, in particolare di poesia, non puòessere mero portatore di profitto.Come recita un sublime verso di Hölderin (poi ripreso da Heidegger in “Saggi e discorsi”), “poeticamente abita l’uomo su questa terra”; l’uomo abita cioè costruendo, edificando, amando, odiando, usando strumentalmente la parola. L’essere umano usa la lingua anche riconoscendo la capacità costitutiva del nostro “esserci”. E dunque chi scrive, il poeta, deve fare i conti con l’esserci sulla terra , con la comunità , sotto il cielo, con lo sguardo rivolto al divino. Vi aspettiamo, dunque, domani per salutarci e darci appuntamento al prossimo autunno. In poesia.