Di creatività si fa , a dire il vero, un gran parlare negli ultimi tempi. E’ una di quelle parole che fa tendenza, può essere usata in contesti diversi, in campo artistico, anzitutto, letterario, musicale, nel teatro…si è perfino arrivati ad accostarla azzardatamene alla finanza, con i risvolti negativi che leggiamo su giornali e riviste di economia.. E’ una dote preziosa, che non tutti hanno, che sempre accompagna anche un’altro, raro, talento, quello della genialità. Ed è per questo che è bene non abusare di questo termine. Tratto da L’ORDINE del 14/10/2009
Creativity sharing ovvero condivisione di sensibilità creative. E’ questo il significato, poetico, forse, ma un po’aleatorio, della seconda edizione di ComOn, organizzata da un gruppo imprenditori comaschi, settimana dove la creatività si manifesterà a Como in vari campi, moda, arte, design con conferenze, seminari, mostre che si terranno dal 12 al 18 ottobre tra la sede del Politecnico, il mercato coperto di Como e Villa Grumello a Cernobbio. Il tema che interessa gran parte di questi interventi sarà quest’anno quello del rispetto ambientale, dato che ComOn ha aderitola progetto Impatto Zero di LifeGate. L’evento sarà improntato ad una maggiore sobrietà, rispetto alla scorsa edizione, come chiariscono gli organizzatori, a sottolineare la crisi di un settore, quello dell’industria, che da anni coinvolge pesantemente anche la nostra realtà locale. Quest’anno, oltre al tessile, sono presenti anche altre imprese caratteristiche della nostro territorio, come l’arredamento in legno. Circa trenta giovani di varie nazionalità europee, provenienti da scuole di moda e design visiteranno aziende storiche del tessuto economico lariano, Ratti, Canepa , Clerici Tessuto, Mantero, e venti fra loro frequenteranno stage in aziende per acquisire know-how e nel contempo arricchire con la loro esperienza giovani “creativi”, studenti delle scuole superiori professionalizzanti della nostra città, come l’I.T.I.S.di Setificio “Paolo Carcano” , l’Istituto Professionale Industria e Artigianato Leonardo da Vinci e la facoltà di Design del Politecnico di Milano sede di Como. Li Edelkoort, una guru del trend forecaster, sembra scommettere che la fucina di idee che potrebbe risollevare le sorti dell’industria italiana e quella europea, contrastando l’onda d’urto dei paesi emergenti, in particolare quelli asiatici, possa svilupparsi soprattutto nelle città di media dimensione, come, appunto , Como. L’incontro tra giovani designer europei e comaschi potrebbe dunque dare vita ad un circolo virtuoso e rendere nuovamente competitivi sul mercato mondiale settori come il tessile, sensibilmente “coinvolti” nella moda. Per meglio aiutare i giovani creativi a socializzare con gli studenti comaschi sono stati organizzate addirittura due feste, il Comon Jungle Party e il Rock the Pop Party, che si terranno rispettivamente venerdì 16 sabato 17 presso l’hangar Aeroclub e la Concessionaria Mini D’Angelo. Certo, sarebbe auspicabile che alcuni di questi promettenti designer, Armani, Versace, Ferrè del futuro, dopo party, stage e visite alla nostra città, se ne innamorassero davvero e decidessero di fermarsi a lavorare qui, contribuendo a rilanciare l’economia locale. Peccato che la vincitrice del concorso di design della scorsa edizione arricchisca oggi con le sue idee creative un’azienda di Alba. Varrebbe invece la pena che i talent scout comaschi si tenessero poi ben stretti questi giovani per poter realizzare le solari previsioni della Edelkoort.