Pubblico il testo dell’intervista al poeta spagnolo Rafael Soler, pubblicata in occasione degli incontri del 16 e 17 marzo 2023 con tre poeti spagnoli contemporanei. Oltre a Soler, Jose Ramon Ripoll e Jon Andion. L’evento è stato organizzato da La Casa della Poesia di Como odv. Qui il link alla galleria delle foto:
https://www.lacasadellapoesiadicomo.com/post/generazioni-diverse-la-poesia-spagnola-contemporanea
La poesia spagnola moderna e contemporanea non è molto conosciuta in Italia e credo nemmeno nella maggior parte dei paesi europei. La nostra conoscenza dei poeti spagnoli si ferma generalmente a due dei principali rappresentanti della generazione del 1927, definita come Edad de la Plata grazie alla fioritura della produzione letteraria e specialmente poetica di Pedro Salinas, e Federico García Lorca. Come spiega questo?
La poesia è sempre stata letta da una minoranza di persone, e ha il carattere di essere perfettamente inutile perché assolutamente necessaria. La poesia ci permette di respirare meglio, di sentirci accompagnati in questa vicenda verticale e transitoria che chiamiamo vita. C’è sempre una poesia che aspetta il suo lettore, e solo allora finisce di essere scritta. Detto questo, accettiamo anche che il suo essere un genere minoritario sia compatibile con la sua diffusione e il suo studio in determinati ambienti, dentro e fuori i confini di ogni Paese: università, seminari, riviste e pubblicazioni specializzate giocano un ruolo importante in questa, diciamo così, diffusione che dà ai poeti una certa visibilità. Tutto ciò per ampliare la sua affermazione: i nostri poeti sono poco conosciuti all’estero, e direi che questo è un fenomeno che si verifica anche in senso opposto. Infatti la stragrande maggioranza dei poeti europei è sconosciuta nel nostro Paese, e la fruizione della loro opera è riservata a filologi, critici e intenditori. Qualsiasi iniziativa volta a migliorare questa situazione è quindi benvenuta. Va sottolineato in questo ambito il lavoro di divulgazione portato avanti dal nostro Istituto Cervantes e delle sue filiali in molti Paesi non ispanofoni.
A Madrid, una delle destinazioni delle visite organizzate è una sosta davanti alla statua di Federico García Lorca…Quali sono, a suo parere, gli altri poeti spagnoli, anche ovviamente tra i contemporanei, che non solo chi studia lingua e letteratura spagnola, ma tutti dovrebbero conoscere e perché?
La statua del grande Federico García Lorca si trova nella Plaza de Santa Ana, di fronte al Teatro Español, ed è molto visitata. Lorca era un creatore totale, di una genialità espressiva irripetibile. Con lui, allo stesso modo, Miguel Hernández e Antonio Machado. E molti sono i grandi poeti contemporanei di indubbio talento: Claudio Rodríguez, per il suo personalissimo modo di comporre versi; Antonio Gamoneda, il nostro decano, che continua a scrivere ogni giorno e ha ormai novant’anni; Paco Brines, recentemente scomparso, che con soli cinque libri ha saputo creare una scuola caratterizzata da un modo di scrivere pulito e disadorno; Francisca Aguirre, vicina e solidale con il dolore altrui, Carmen Conde, Ángela Figuera Aymerich… E mi fermo qui, perché citare è omettere, e sono molti quelli che rimarrebbero nella mia penna
Madrid è una città molto viva anche dal punto di vista culturale. Lei è uno degli organizzatori di incontri letterari e culturali in generale presso lo storico Café Comercial. Può raccontarci la storia di questo affascinante luogo, che ha accolto e continua ad accogliere personalità della cultura madrilena e non solo?
Il Café Comercial, situato nella centrale Glorieta de Bilbao, da oltre centotrenta anni accoglie nei suoi salotti gli abitanti del luogo e, con loro, i visitatori provenienti da altre città. È un luogo di incontro per conversare senza fretta tra persone che la pensano allo stesso modo e amici intimi. Un luogo dove si incontrano scrittori, musicisti, attori di cinema e di teatro, persone che amano la cultura in ogni sua manifestazione. Nel maggio dello scorso anno è stato pubblicato il libro Café Comercial la casa de todos, una raccolta di ricordi ed esperienze di ottanta avventori, ognuno con una visione particolare del Café e della sua storia.
Lei è poeta e anche narratore: si sente sempre “a suo agio” passando da un genere di scrittura all’altro?
Mi considero un poeta che scrive anche romanzi. E oserei dire che entrambi i generi coesistono in armonia con il creatore che è in me, ognuno dei quali chiede attenzione e spazio per raccontare, e cantare, ciò che la vita dona e porta via. Noi scrittori siamo notai del nostro tempo, ed è bello avere una metafora che scuote il cuore del lettore, come una storia di duecento pagine che ci pone di fronte a uno specchio e ci riflette per capire noi stessi ed essere migliori.
L’antologia delle sue poesie, Troppo vetro per questa pietra – Demasiado cristal para esta piedra, è stato tradotto in italiano e pubblicato nel 2022 da I Quaderni del Bardo edizioni. Presto sarà presentato a Como, città che ha avuto l’opportunità di visitare al Festival Europa nei versi 2021 e 2022. Quali impressioni le ha suscitato la nostra città?
La pubblicazione di questa antologia è stato il miglior riconoscimento per un poeta che desidera solo trovare nuovi lettori. E questo è stato possibile grazie al serio lavoro di curatrice del libro svolto da mia moglie Lucía Comba, all’entusiasmo e al sostegno dei miei traduttori, Gianni Darconza e Laura Garavaglia, e alla generosità dell’editore Stefano Donno, che ha fatto spazio al libro nel suo serio e selezionato catalogo. E posso dire con orgoglio che la meravigliosa città di Como è stata la migliore cornice possibile per far sì che questo progetto vedesse alla luce. Questa città è un gioiello sulla carta geografica, uno spazio unico in cui convivono bellezza, armonia, natura e cultura, il luogo in cui tutti vorremmo vivere. Amo Como, la sua gente, il suo paesaggio e il suo modo dolce di accoglierti ogni volta che arrivi, se hai il privilegio di tornare.
Lei è stato professore universitario per anni. Qual è la considerazione data alla poesia nelle scuole e nelle università spagnole? Che consiglio darebbe agli insegnanti per stimolare i loro studenti a leggere poesie?
La diffusione della poesia tra i giovani è il grande tema incompiuto della nostra generazione. Dovrebbe essere inserita nei programmi scolastici come materia fondamentale della loro formazione e i politici miopi che ci governano hanno una grande responsabilità al riguardo. Cosa fare? L’unica possibilità è fare di ogni insegnante un guerrigliero capace di trasmettere passione e conoscenza. Basterebbe che iniziasse la propria lezione con la lettura di una poesia, una sola, perché quella pioggia sottile penetri negli studenti.