Jeton Kelmendi è una personalità ricca, dai molteplici interessi, instancabile esploratore del reale, con un impulso a voler riempirsi di ogni cosa che respira, a fare tesoro di ogni esperienza per alimentare il fuoco della sua poesia. In questa raccolta di poesie, “l’Età Mitica”, pubblicata da I Quaderni del bardo in traduzione italiana, il poeta si muove principalmente entro due dimensioni opposte: quella dell’amore/vita e quella della guerra/morte. Kelmendi ha combattuto durante la guerra del Kosovo, vivendo in prima persona la paura, le angosce, il senso di precarietà che ogni guerra porta con sé. Ma di questa esperienza ha fatto tesoro, cercando di sopravvivere grazie alla forza dell’amore. Se confidassi a un amico/Che voglio amare/In tempo di guerra,/Mi prenderebbe per pazzo,/Eppure anche nei più violenti scontri/Un soldato non smette mai di pensare all’amore” scrive nella poesia “Amore in tempo di guerra”. E alla luce dell’amore, sentimento senza il quale la vita di ogni essere umano precipita in una voragine oscura, il poeta rivive il passato, i luoghi che hanno segnato il percorso della sua vita (Pristina, Volos, Lubiana, Bruxelles, Tirana, Milano, Budapest), illumina il presente e sogna il futuro. I sentimenti, gli affetti il palpito dell’esistenza sono sempre presenti nei suoi versi, che sanno cantare e far rivivere drammi, tragedie, dolore, incanto, stupore, bellezza. Spesso fa uso di intense metafore e il lettore viene rapito in una dimensione “altra”, a tratti surreale. Il critico e poeta Dante Maffia ha osservato nella postfazione del libro: “molto bello quando la sua vena surreale trova la cifra adatta a mostrare la limpidezza della sua fantasia e pone dentro corti circuiti le adesioni ideali, i fermenti dell’anima, i desideri”. La poesia di Kelmendi ha anche una importante, significativa vena civile: in molti testi parla della sua patria, finalmente libera dopo una lunga e sanguinosa guerra, senza mai scadere nella retorica, ma arricchendo i suoi versi del fiato caldo dell’esistenza, perché il poeta racconta esperienze drammatiche vissute durante la guerra in prima persona, a cui ha fatto fronte grazie appunti alla fiducia nell’amore. In alcune poesie si rivolge a una figura femminile mai identificata, la cui presenza è fondamentale per l’autore: “Con te, ho camminato sulla lama del mondo,/Con gli amori del nostro gioco terreno./Nei nostri incontri nasceva la luce…”.
Un libro, “L’età mitica”, che, come ha scritto Ernesto Kahan,Vincitore del Premio Nobel per la Pace nel 1985, fa incontrare il lettore con una delle voci più significative della moderna poesia albanese ed europea in generale.
Laura Garavaglia