Victoria Scnheider, soprano americana,si è innamorata del nostro lago quando era giovane e già tuttavia nota nel mondo operistico per le sue straordinarie qualità vocali. “Dopo aver frequentato l’università negli Stati Uniti, vinsi una borsa di studio della Flagstad Foundation . Sono andata in Germania, a Stoccarda, per perfezionare le mie capacità linguistiche e stilistiche. Poi una volta, mentre mi trovavo in Italia per lavoro, visitai il lago di Como: rimasi incantata dalla sua bellezza. Tratto da L’ORDINE del 27/08/2009
Appena avevo qualche giorno libero cercavo di trascorrerlo a Carate Urio; soggiornavo all’Hotel Fioroni e , durante la stagione di chiusura, pregavo i proprietari di tenere una stanza aperta per me”.Ha scelto in seguito di vivere nel pittoresco paese sulle rive del Lario, dove ha trascorso anni felici, condividendo la passione per la musica con “il grande amore della sua vita”, il Maestro Riccardo Malipiero,musicista e compositore, uno dei maggiori rappresentanti della dodecafonia in Italia. Il Lario ha il potere straordinario di toccare le corde più intime di chi ha talento naturale e creatività artistica . Malipiero compose alcune delle sue opere più importanti quando viveva sul lago, ispirandosi alla straordinaria voce dell’affascinate Victoria: composizioni per soprano e strumenti, come Meridiana, Loneliness, Liederetudes, L’ultima Eva e Il Rifugio. Mentre componeva, chiedeva alla moglie di interpretare i brani musicali ed ella riusciva , cantando, ad esprimere tutta la passione, il talento, la poesia racchiusa in quelle note. E il lago completava la magia, creata dal fremito delle sue acque accarezzate dal vento, scintillanti sotto i raggi del sole, musica e poesia della natura. Anche dopo la morte del Maestro , avvenuta nel 2003, la Schneider non ha potuto abbandonare un luogo che era ormai parte della sua vita. Si è trasferita a Cremia. Quando parla di suo marito, gli occhi le si inumidiscono. Li univano , oltre ad un amore profondo, affinità elettive e un forte legame al territorio lariano.”Non potevo più stare nella casa di Carate Urio, dove tutto mi parlava di lui. Troppi ricordi, emozioni, momenti intensi vissuti insieme”. Ma neppure poteva lasciare questo angolo del mondo che sembra caduto dal Paradiso, capace di stregare attori, artisti, scrittori e musicisti famosi grazie alla sua impareggiabile bellezza. Eppure poteva scegliere di vivere in posti famosi, città internazionali, lei che ha cantato nelle più importanti orchestre e nei maggiori teatri europei: la Scala di Milano, Teatro dell’Opera di Roma – dove, nel 2001, ha cantato per la prima italiana dell’opera di Giorgio Battistelli “Prova d’Orchestra”, ispirata all’omonimo film di Federico Fellini -, il Comunale di Bologna, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro dell’Opera di Francoforte e Theatre du Chatelet di Parigi,per citarne solo alcuni; lei che ha lavorato con importanti direttori d’orchestra e compositori, come Ado Ceccato; Ennio Morricone, di cui ha interpretato in prima mondiale “Cantata per l’Europa “; Zoltán Peskó con il quale , nel 1985, debuttòalla scala nella prima mondiale dell’opera “Atem” di Franco Donatoni; lei che vanta un repertorio operistico di tutto rispetto, tra cui Santuzza nella Cavalleria Rusticana di Mascagni , Salomè di Strauss, Elisabeth in Tannhauser di Wagner ed ha cantato più volte per la RAI ; lei che è in grado di interpretare brani tratti dal repertorio di musica antica e moderna con la naturalezza di chi è dotato di grande talento, tanto che è stata riconosciuta come la migliore interprete femminile delle opere di Luigi Dallapiccola, un altro grande compositore di musica dodecafonica. Invece ha scelto il lago che è per lei rifugio privilegiato, luogo dove vivere e cantare sono intimamente legati, come la vita di ogni artista è fusa in maniera indissolubile con l’arte. “La serenità che infonde il paesaggio lacustre è infinita.” Afferma la Schneider, ed anche quando parla le parole formano una melodia. Ama i colori e i profumi del lago, la luce che trascolora, il variare delle stagioni, l’intarsio di neve che ammanta i monti d’inverno, le tinte accese di luce, oro e porpora, delle foglie frustate dal vento autunnale, i fiori dei giardini in riva al lago, gocce d’arcobaleno in primavera, i caldi pomeriggi estivi, quando il lago è uno zaffiro sotto il cielo di smalto blu. Ed ama i rapporti sinceri che si instaurano con la gente che vive nei paesi, persone spontanee, che alla prima impressione sembrano non dare confidenza, ma che hanno grande generosità nel cuore e sanno dimostrarla, sempre. E sul Lario la cantante ha voluto che fosse organizzato, nel 2008, presso il centro italo-tedesco di Villa Vigoni a Menaggio , un convegno sugli esordi e sullo sviluppo della musica dodecafonica in Italia. A Como ha scelto la sede del Centro Internazionale di studi “Riccardo Malipiero”, associazione da lei fondata per valorizzare l’opera del grande musicista. Ha cantato per diverse edizioni della stagione concertistica Musica in Alto Lario. Sempre sul lago, a Dongo, Victoria Schneider ha inaugurato tre anni fa, grazie alla collaborazione con gli enti locali, una Master Class di canto lirico che ha sede nel prestigioso Palazzo del Vescovo e si tiene tra primavera ed estate. Dieci lezioni durante le quali cantanti professionisti, diplomandi, ma anche chi si dedica al bel canto per passione e da dilettante, ha sul nostro lago l’occasione per approfondire e migliorare il proprio stile , chiedere consigli tecncico-vocali, curare la presenza scenica, grazie ad insegnanti d’eccezione, come Victoria Schneider e il tenore americano Roberto Bryant Dundas. “A novembre dovròrecarmi per un certo periodo negli Stati Uniti, dove canteròcome solista in alcuni concerti ed insegneròcanto lirico alla Florida International University of Miami. Ma non appena avròterminato con gli impegni di lavoro, torneròa casa, sul lago”. Ha ragione Victoria quando dice di essere americana di origine, ma italiana, comasca d’adozione.