Un Festival che mi ha coinvolto nell’atmosfera di modernità e tradizione che solo in estremo orienrte si respira. Seul è una città moderna e pulsante, dove grattacieli alti decine di piani si susseguono senza soluzione di continuità, lil traffico è impossibile, la gente si muove in fretta come in tutte le grandi metropoli. Eppure, appena fuori città, la campagna si estende in tutta la sua verde dimensione, nei villaggi, nelle piccole città, rimane l’atmosfera di un tempo. A Swon, città di un milione di abitanti a 30 Km dalla capitale, visitiamo il Palazzo-Fortezza dalle ciclopiche mura settecentesche e ci cimentiamo con il tiro con l’arco, sport nazionale. Nel villaggio di Changwon visitiamo il museo dedicato al poeta coreano Dal Jin e la gente ci accoglie festosa dopo il reading di poesia e lo speccatolo di “bel canto” che ci viene offerrto con brani tratti da opere liriche italiane. Ho avuto anche il piacere di tenere una lezione alla Hyupsung University, con un campus che ospita cinquemia studenti. Ho parlato di poesia e scienza davanti a una quarantina di studenti attenti ed educatissimi…
Insomma, viaggiare sulle ali della poesia è un’esperienza meravigliosa!