Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno l’antologia “La montagna e il fiume sulle nostre spalle” a cura di Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como e direttore del Festival Internazionale di Poesia Europa in versi, tradotta dall’inglese da Annarita Tavani, con un intervento del Console Vietnamita in Italia Dottoressa Sandra Scagliotti. Un libro unico nel suo genere, dato che per la prima volta viene offerto al lettore italiano un ampio panorama della poesia vietnamita, in particolare di poeti vissuti durante il periodo della Guerra d’Indocina e quello della Guerra del Vietnam.
” Questa antologia è per il lettore italiano un valido approccio alla poesia vietnamita, poco conosciuta nel nostro Paese, come in generale tutta la produzione letteraria del Vietnam. Un volume prezioso, che deve essere letto e apprezzato, oltre che per l’alto valore dei testi, come testimonianza della storia di un popolo segnato da anni di guerre e privazioni e che oggi, nel mondo globalizzato, sta sperimentando un rapido incremento economico, l’incessante sviluppo tecnologico, con tutte le insicurezze e contraddizioni che tali fenomeni comportano e che si riflettono quindi anche nei vari ambiti della cultura. L’antologia è stata pubblicata dalla Vietnam Writers’ Association (VWA) in traduzione inglese in occasione della Conferenza Internazionale sulla Traduzione in Vietnam che si è tenuta nel febbraio 2019. Gli autori appartengono a generazioni diverse, sono tutti stati o sono a tutt’oggi membri della VWA e hanno ricevuto importanti riconoscimenti nazionali per la loro opera.” (dalla prefazione di Laura Garavaglia)
La poesia di uno degli autori dell’antologia tradotta in italiano. Buona lettura!
Huy Can
Huy Can nacque il 31 maggio 1919 nel villaggio di Tân Phú, distretto di Huong Son, Hà Tinh. Morì il 19 febbraio 2005. Membro dell’Associazione degli Scrittori Vietnamiti, gli fu conferito il Premio Ho Chi Minh per le arti e la letteratura.
Il fiume lungo
Le onde increspano il fiume lungo, come il dolore traccia parallele
La barca segue la corrente, mentre le acque si aprono
Scorrono via ma la barca ritorna – cento volte più triste
Ceppo da ardere – osso asciutto – perso tra le onde
Un vento leggero passa sui nudi banchi di sabbia
Riecheggia da un lontano mercato di paese
Il tramonto e il cielo alto dietro il sole
Il fiume lungo, un cielo sconfinato, un molo solitario
Lenticchie d’acqua scorrono – dove vanno?
In questo immenso paesaggio non un traghetto sul fiume
E nessun ponte a collegarci
Solo verdi rive silenziose, poi campi di fuoco
Strati su strati di nubi sulla montagna argentea
Gli uccelli spiegano le ali; cadono le ombre
Il cuore della nostra terra batte sull’acqua
Se anche non c’è fumo al tramonto, si sogna casa.