“Quando mi hanno proposto di fare da comparsa in quest’opera, dove interpreto la parte di una anziana prostituta che non professa più, sul primo momento ho cercato di trovare una scusa, dicendo al direttore d’orchestra Damian Iorio che non avrei potuto indossare scarpe col tacco sul palcoscenico, in tono con il costume che avrei indossato. Mi ha risposto con un sorriso, esclamando che era proprio ciò che voleva! Così non ho più potuto rifiutare. E adesso sono felicissima di quest’avventura straordinaria che sto vivendo”. Così racconta Ileana Gelidi, da vent’anni una delle colonne portanti dell’Autunno Musicale. Tratto da L’ORDINE del 01/10/2009
E’ una signora gentile dai capelli corti, color argento, minuta, gli occhi scintillanti di vitalità, mentre parla dell’originale Bohème di Puccini che sarà rappresentata questa sera al Teatro Sociale. Originale perché i giovani cantanti provengono tutti dal concorso lirico dell’As.Li.Co., e quindi sono dei veri professionisti,nel loro campo; e perché le scene sono ambientate nella Parigi degli anni ’30. Un’opera sicuramente impegnativa, dal linguaggio armonico ardito e da un’orchestrazione che sottolinea la psicologia. dei personaggi;uno dei capolavori del melodramma dell’800, che un cast di giovani competenti e preparati saprà offrirci in tutto il calore della sua vena lirica. E’ dietro le quinte che si costruisce un’opera . Con ore ed ore di prove, spesso faticose, ma che la passione per il canto e per il teatro trasformano appunto, ogni volta in un’avventura che coinvolge intensamente, perchè ci si cala nella propria parte come fosse la propria vita. “Siamo in tantissimi” racconta Ileana Gelidi”tra cantanti e comparse. Ci sono anche tanti e giovani attori che provengono da varie compagnie teatrali della Lombardia. Ormai tra tutti noi, durante le prove, si è creato un clima di cordialità, di amicizia. L’altra mattina ho incontrato per la strada le due soprano che interpretano rispettivamente Mimì e Musetta, Jessica Rose Cambio e Elisandra Peres Meliàn: mi hanno salutato con affetto, sono davvero due adorabili antidive”. L’armonia che si crea tra cantanti, attori ed coristi è fondamentale per la riuscita di un’opera lirica, dove nulla è lasciato al caso e la sincronia tra musica, canto, recitazione è frutto di un lungo lavoro preparatorio. Soprattutto in alcune scene dell’opera, come nel secondo quadro, dove la casualità dei movimenti che animano la folla festosa (quasi cento persone tra attori e comparse) mentre si accalca nel Quartiere Latino e al Caffè Momus, è in realtà frutto di uno studio attento della gestualità e persino dei passi che tutti, anche le comparse, devono compiere seguendo precise indicazioni date dal regista. Ivan Stefanutti, a cui è affidata la regia dell’opera, è sempre pronto a dare consigli, ad ascoltare anche i suggerimenti di attori e comparse, tanto da far sentire “protagonista” anche Ileana , quando una delle soprano le si avvicina mettendole una mano sulla spalla. Chi sceglie il bel canto come professione, pur dotato di talento, non solo deve continuamente curare l’aspetto tecnico-vocale con l’esercizio, ma anche la presenza scenica per affinare il proprio stile. L’armonia delle arie, i vocalizzi dei cantanti che spesso esaltano e commuovono gli spettatori, anche i meno competenti, durante un’opera lirica sono frutto di impegno costante . E’ un cammino lungo e difficile , quello di chi si dedica al bel canto, ma che ripaga ampiamente dei sacrifici fatti. Ma l’impegno di tutti i componenti del cast rende meno pesanti, addirittura “giocose” le prove, come le ha definite la Gelidi. Ed ecco che tutti, cantanti, attori , coristi e comparse, una volta truccati e vestiti commentano il loro abbigliamento, si scambiano impressioni, scherzano insieme. Tanto che una delle tre comparse che con la Gelidi rappresentano le prostitute, infagottata in un busto che la fa apparire un personaggio dipinto da Botero, ha affermato scherzosamente di sentirsi finalmente magra, una volta tolto il costume di scena. E tra una pausa e l’altra delle prove, tutti si siedono in platea, a chiacchierare , come ad un raduno di vecchi amici, accomunati dall’amore per la lirica e la recitazione.” Ci siamo scambiati anche gli indirizzi e i numeri di telefono, perché, una volta finita questa meravigliosa esperienza, non vogliamo perderci di vista” continua Ileana . Anche i bambini del coro voci bianche del Teatro Sociale hanno contribuito a creare un clima di allegria . Sempre pronti a ridere, a fare domande con la curiosità tipica dei piccoli; “Uno dei bimbi mi ha fatto un bellissimo complimento, quando, data la mia età,vedendomi truccata e vestita da scena, mi ha chiesto da quanti anni recitassi”. L’opera prevede due recite a Como e poi una tournee in altre città della Lombardia. “E’ faticoso, ma sarei pronta a ripercorrere questo viaggio meraviglioso nel mondo del teatro e della musica tante altre volte”, afferma con convinzione Ileana. E noi le crediamo.