Una grande energia artistica e un consistente numero di eccezionali musei e gallerie caratterizzano l’attuale situazione dell’arte italiana. Tuttavia nel nostro Paese manca “un sistema di gallerie forte e di portata internazionale”. E’ questo il giudizio di Alanna Heiss, che ha fondato all’inizio degli anni Settanta e ha diretto fino al 2008 il P.S.1 Contemporary Art Center di New York, uno dei punti di riferimento a livello mondiale per l’arte contemporanea e partner autorevole del prestigioso Museum of Modern Art . Tratto da L’ORDINE del 17/12/2010.
Il più antico e uno dei maggiori centri artistici della “Grande Mela”, nacque “con una missione particolare, quella di scoprire che punti di vista anche molto differenti potevano convivere sotto lo stesso tetto. Grazie alla capacità di mobilitare artisti sia giovani che affermati, noti o pressoché sconosciuti, ed esplorare i loro sogni e le loro visioni”, come afferma l’autorevole esponente della scena artistica newyorkese. La Heiss oggi dirige AIR, Art International Radio, un web radio d’arte con sede alla Clocktower Gallery dove, oltre a realizzare trasmissioni sperimentali, vengono ospitati artisti, e allestite mostre e eventi . Sarà ospite del prossimo appuntamento del ciclo di incontri “La Kunsthalle più bella del mondo” organizzati dalla Fondazione Antonio Ratti, e intitolato “P.S.1 and beyond” che si terrà questa sera alle 18 a Como, presso la Villa Sucota, via per Cernobbio 19, sede della Fondazione .Col lei dialogherà Paola Nicolin, critica d’arte e ricercatrice.Il P.S. 1 Contemporary Art Center è oggi uno dei templi sacri dell’arte contemporanea, che ospita installazioni a lungo temine di artisti come Richard Serra, tra i principali esponenti della land art ; James Turrel e Keith Sonner che, partendo da esperienze legate al minimalismo, sono stati tra i pionieri rispettivamente della light-art e della video-art; Lawrence Weiner, che nelle sue opere ha sperimentato la possibilità di fondere la frammentarietà e materialità del mondo con la spiritualità e l’universalità dell’idea, poetica dell’arte concettuale.Questo luogo dell’arte, vera fucina di intuizioni e sperimentazioni “in fieri”, accoglie oggi i fermenti più autentici di artisti dell’era contemporanea provenienti da ogni parte del mondo. Dopo il crollo delle ideologie e dei pensieri forti che hanno caratterizzato l’era moderna e il suo trascolorare nel relativismo imperante dell’era postmoderna, la nuova generazione di artisti che fanno capo al P.S.1 rifiutano di esser inglobati in movimenti che avevano specifiche finalità di cambiare il mondo o plasmare la forma artistica, come le avanguardie e le neoavanguardie, per esprimere, attraverso la molteplicità dei linguaggi artistici, la propria soggettività, il “tentare l’avventura dell’arte come sopravvivenza quotidiana”, come afferma il critico d’arte Loredana Parmesani.Nei prossimi mesi, al P.S.1 saranno allestite le inquietanti performances multimediali di Laurel Nakadate, che cerca nella tecnologia un modo per relazionarsi agli altri uscendo dalla propria solitudine o il nuovo approccio all’arte minimalista del berlinese Sergej Jensen che utilizza una vasta gamma di tessuti da lui stesso trattati con additivi o sbiancanti per ottenere, forme semplici e geometriche, astratte e leggere, andando così oltre le tradizionali tecniche pittoriche.Questo ultimo ciclo di eventi organizzati dal FAR sono un’occasione per la nostra città di proporsi come luogo di incontro e scambio di idee e opinioni, di approfondimento sul significato e il valore dei nuovi linguaggi e delle ultime tendenze dell’arte. Cerchiamo di non lasciarcela sfuggire.