Satisfiction: un blog e una rivista letteraria che remano contro la corrente della critica accademica. Tratto da L’ORDINE del 18/06/2010
Nato circa sette anni fa da un’ idea del “poliedrico” critico letterario Gian Paolo Serino, monzese di nascita ma comasco d’adozione, dato che sul Lario ha vissuto per anni, Satisfiction è stato definito da Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio Tre “il blog letterario più seguito in Italia”.
Il nome è una originale fusione del titolo della celebre canzone dei Rolling Stones “perché amo il rock e ritengo che lo si dovrebbe portare in letteratura e soprattutto nella critica letteraria”, provoca Serino, e il termine fiction che in americano ha il doppio significato di finzione e romanzo. Neologismo che vuole sottolineare come il linguaggio di chi scrive dovrebbe essere limato, sfrondato da termini ridondanti e di difficile comprensione che rendono sempre più marcato il distacco tra lettori e critici spesso arroccati in vuoto accademismo.
“Viviamo nell’era di Facebook, dell’iPhone, dell’iPod, ecc. Abbiamo bisogno di un linguaggio che sia il più possibile giornalistico, senza svilire chiaramente quest’ultimo. Un linguaggio flash, che trasmetta messaggi immediati ”, continua il critico.
E, quando gli faccio notare che il linguaggio della poesia ha il dono straordinario del parlare per immagini e in modo sintetico e che, se opportunamente diffuso, puòmeglio essere capito dalle nuove generazioni, è d’accordo, sempre che ci si tenga lontani da eccessi di lirismo e parole desuete.
Da circa tre anni Satisfiction è anche rivista trimestrale , non solo on line, ma tabloid, il primo esempio in Italia, di free-press culturale. E il numero dei lettori è in continua ascesa.
Oltre a recensioni di libri, pubblica inediti, vere e proprie chicche di autori del passato e contemporanei , italiani e stranieri. Qualche esempio significativo, tra i molti: Louis-Ferdinand Céline, Albert Camus, Virginia Woolf, Stephen King, Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale, Valerio Magrelli, Giancarlo De Cataldo, Erri De Luca, Dacia Maraini.
L’ultimo numero uscito a maggio ha segnato un evento importante: “l’entrata in scena”, in qualità di sponsor, di Vasco Rossi, amico di lunga data di Serino, da quando “ a diciassette anni, mandavo fax a Vasco dicendogli che mi piacevano molto le sue canzoni e chiedendogli, già allora, di investire nella cultura. Dopo vent’anni mi ha finalmente ascoltato” afferma sorridendo.
Sarà per quella sua impostazione controcorrente al punto da sconfinare nella provocazione , il successo che la rivista sta riscuotendo è davvero notevole, sessantamila copie subito esaurite, distribuite nelle maggiori librerie italiane ( a Como da Feltrinelli e Meroni) , migliaia di iscritti al blog , cinquemila solo coloro che hanno aderito al gruppo creato su Facebook, altri quattromilaottocento iscritti alla pagina fan aperta sempre sull’ormai mitico sito di social network da circa un mese (la comunicazione è, per Serino, l’anima di una iniziativa come Satisfiction), in media centocinquanta commenti dei lettori agli argomenti trattati. Un bel risultato , se si pensa che “blog simili, come Nazione Indiana e Liberatura, tra i più importanti, hanno mediamente quattro, cinque interventi” afferma Serino.“L’obiettivo è quello di risvegliare quella che definisco una coscienza critica della cultura. Oggi tra critica letteraria e case editrici ci sono sempre più aderenze, commistioni. Un critico ha una responsabilità morale ed etica nei confronti del lettore. Dovrebbe mettersi una mano sul cuore e l’altra sul portafoglio: i libri, i romanzi appena usciti hanno prezzi di copertina piuttosto elevati, in media sedici, diciotto euro” continua.
Prima regola dunque, evitare di confondere la cultura col marketing. “In origine ero io stesso, dal blog, a consigliare dei libri” continua. Oggi a collaborare alla rivista sono circa cento critici letterari famosi; scrivono per le principali testate nazionali, Il Manifesto, L’Unità, La Stampa, Avvenire, Il Giornale, Libero e La Repubblica, Il Riformista, tanto per citarne alcune. All’insegna della trasversalità perché “la cultura non ha colore ed è super partes”. Lo stesso Serino ha collaborato sia con Il Giornale che con La Repubblica. E ogni numero della rivista riporta circa una trentina di recensioni.
Onestà intellettuale e morale anzitutto, dunque, nel consigliare un libro. Da qui l’idea vincente di far interagire scrittore o critico letterario con i lettori ,“soddisfatti o rimborsati” : se il libro consigliato da Satisfiction non è piaciuto, con una mail di cinque righe si motiva il perché e il prezzo di copertina viene rimborsato. La formula sembra essere davvero vincente. “In realtà i lettori hanno capito l’idea che sta alla base di Satisfiction, il senso della provocazione e hanno apprezzato l’iniziativa. In tre anni abbiamo ricevuto, su migliaia di interventi positivi, solo circa una trentina di richieste di rimborso. Curiose le due che ci sono pervenute da Como: un broker che , in cambio dei soldi , ha chiesto di trovargli un articolo su Giuseppe Verdi scritto negli anni ’80 da Alberto Arbasino su Il Venerdì di Repubblica. Un lavoro non da poco, considerata la vasta produzione letteraria del noto scrittore. E poi una transessuale. Non ha voluto alcun rimborso, ma ha chiesto che venisse pubblicata una sua traduzione in italiano della poesia “Il ranocchio” di Victor Hugo, dato che considerava “polverosa” l’ultima, fatta da Pascoli. La traduzione mi è piaciuta e l’ho pubblicata sul blog”.
Scopro che il filo rosso che lega Satisfiction a Como non si ferma, per fortuna, qui. Perchè anche l’Associazione culturale Satisfiction ha sede nella nostra città, in via Carcano, comasco è l’art director della rivista Lorenzo Butti, disegnatore grafico in vari settori, commerciale, artistico, culturale e comasco è uno dei collaboratori Marco Longatti, architetto, figlio del noto giornalista e scrittore Alberto ; perché Serino sarà presente sabato 19 al Lido di Menaggio come relatore dell’incontro dal titolo “La letteratura al tempo di Facebook” nell’ambito del Festival letterario tutto lariano “Antonio Fogazzaro”; all’evento parteciperanno anche l’Assessore alla Cultura di Como Sergio Gaddi e il musicista comasco Francesco Mantero di Ottonote Edizioni Musicali; inoltre l’ultima pagina della rivista riporta la pubblicità della mostra su Rubens che si puòvisitare ancora a Villa Olmo. A Como, come sopra accennato, Serino ha trascorso parecchi anni, ricordandola come città non troppo vivace sul piano culturale. Poi dice, giocando, come spesso fa, con le parole e guardandomi con aria sorniona “meno male che è arrivato L’Ordine a portare un po’ di …disordine”. Un disordine “dinamico”, s’intende.