“Quando avevo otto mesi, la mia guida spirituale indiana prendendomi in braccio disse ai miei genitori: questo bambino farà il musicista. Non si sbagliava”. Tratto da L’ORDINE del 6/07/2010
Così esordisce Davide Alogna, trent’anni, palermitano di nascita ma comasco d’adozione, pluridiplomato in violino e pianoforte, mentre, in un caldo pomeriggio di luglio, davanti ad acqua minerale ghiacciata, mi racconta la sua straordinaria esperienza di vita e professionale. Madre e padre amanti della musica “la mamma suona perfettamente il pianoforte, papà mi ha fatto ascoltare sin da piccolo brani musicali di ogni genere, classici, jazz, leggeri, ecc.” continua, ha scoperto in tenera età il suo talento musicale, sin da quando cioè, gli amici lo chiamavano per uscire, andare a giocare a pallone o a divertirsi, ma lui preferiva “stare in compagnia del pianoforte o del violino”. E soprattutto ama quest’ultimo strumento, sin da quando, bambino, prendeva anche lezioni private dal Maestro Antonelli, insieme a tanti altri piccoli violinisti. “Mi permetteva di stare insieme e suonare, come fosse un gioco, coi miei coetanei. Fu in quel periodo che il Maestro scoprì che avevo il cosiddetto orecchio assoluto”. Ha studiato e si è diplomato al Conservatorio “G.Verdi” di Como con il massimo dei voti e contemporaneamente ha frequentato la scuola magistrale ad indirizzo musicale “che spero tanto riaprano nella nostra città, perché quel corso mi ha permesso di studiare musica e contemporaneamente mi ha dato un’ampia formazione culturale. Sarebbe importante per i giovani che volessero intraprendere una professione in questo ambito. La musica ti dà disciplina, e richiede spirito di sacrificio. Ma offre enormi gratificazioni”. Sì, perché per il giovane solista – camerista – compositore ( è anche cantautore) “non si tratta solo di affinare la propria tecnica, ma anche e soprattutto di comunicare con gli altri, riuscire a trasmettere emozioni, sensazioni, condividere momenti di gioia”. E questo indipendentemente dalla preparazione musicale dell’ascoltatore. “La soddisfazione più grande è per me, alla fine di ogni concerto, sentirmi dire che ho toccato la parte più intima dell’animo di una persona” continua. Anche perché la musica, per il giovane Alogna è il modo più intenso e immediato di comunicare, di “parlare d’amore agli altri”, offrire un messaggio intenso di vita. E a capire questa verità è stato per lui di grande aiuto il Maestro Felice Cusano, “uno dei migliori docenti di violino”, insegnante all’Accademia Musicale di Fiesole e, prossimamente, alla Scuola di musica che Uto Ughi sta aprendo a Roma. “Mi ha insegnato ad ascoltarmi attentamente mentre suonavo, a non concentrarmi solo sull’aspetto tecnico, ma cercare di esprimere con le note ciòche sento, la mia interiorità perché è l’unico modo di creare empatia con il pubblico”. Davide Alogna è innamorato della vita, della musica, dell’arte. Lo si percepisce dall’entusiasmo con il quale parla della sua professione e da quella luce che rischiara i suoi grandi occhi scuri. “ C’è in me un fondo di inquietudine quando mi metto al pianoforte o prendo in mano il violino” confessa “ma la musica mi aiuta comunque a superare momenti di sconforto. Credo che il sentimento ineffabile che provo sia quello che tiene viva la mia passione per la musica” Mentre parla, penso che davvero il suo talento è quello di un grande artista. Poi racconta della sua esperienza parigina “tre anni importanti per la mia formazione. Ho preso lezioni dalla violinista Maryvonne Ledizes, che mi ha insegnato a stare sul palco, essere disinvolto in ogni momento. E poi la soddisfazione di aver vinto un concorso di violino importante, alla Philarmonique Ile de France”. Non solo, sempre a Parigi, nel maggio del 2009, ha vinto l’edizione del “Prix d’interpretation musicale” indetto dalla Citè Universitarie de Paris e dall’Istituto Nazionale delle Arti e della Musica di Spagna, che gli ha permesso di tenere concerti in Francia e Spagna e di incidere un cd da solista ( ne ha incisi altri due con brani per violino e orchestra) per un’etichetta discografica franco-spagnola, che uscirà nel 2010. “Reputo fondamentale che il musicista di oggi debba essere polivalente, con una mente aperta e capacità di muoversi in diversi ambiti musicali contemporaneamente” continua “per questo motivo affianco alla mia attività di solista e camerista anche la preparazione di concorsi d’orchestra”. Ne ha vinti due, per inciso, di grande rilievo: al Teatro Comunale di Bologna e all’Opera di Roma. E la scorsa settimana, a Firenze, fa ha vinto , primo tra gli oltre duecento partecipanti, l’audizione per violino all’orchestra ORT della Toscana . Nella nostra città Davide Alogna ha avuto modo di “far sognare”, grazie al suo talento musicale tanti comaschi: al Teatro Sociale e a Villa d’Este con il quartetto Atman, che oggi si è sciolto. Ha un curriculum vitae da rimanere strabiliati, data la giovane età. Mi parla delle sue esperienze negli Stati Uniti e in America Latina, dove ha suonato in diverse importanti tournée e dove “ ho avuto modo di conoscere tanti importanti musicisti ed è un arricchimento fondamentale confrontarsi con chi ha la tua stessa passione. Il mio sogno, l’obiettivo che mi sono prefissato è quello di diventare primo violino d’orchestra e poi suonare in giro per il mondo”. Sono sicura che ci riuscirà perché di talento e ambizione ne ha da vendere. E poi ti elettrizza e ti coinvolge anche solo quando parla della “sua” musica. Questa sera, alle 22, a Cernobbio, presso la sala Impero di Villa d’Este , nell’ambito della stagione concertistica organizzata dal circolo Bellini, sarà un’occasione da non perdere ascoltarlo suonare, insieme al famoso pianista Roberto Plano, musiche di Mozart, Chopin, Brahms, Ravel, Kreisler. Perché “sentire è molto di più che pensare e sapere” conclude sorridendo.
Tratto da L’Ordine del 6/07/2010