Un bell’articolo di Martina Toppi su La Provincia sull’antologia di poeti vietnamiti “La Montagna e il Fiume sulle nostre spalle”.
CUSTODIRE LA MEMORIA DI UN POPOLO: IL VIETNAM IN POESIA
Ci sono posti del mondo di cui crediamo di sapere molte cose, accade ad esempio per quei paesi con cui
entriamo in contatto tramite i prodotti culturali e di cui facilmente ci facciamo un’idea chiara, anche se
spesso molto sfasata rispetto alla realtà dei fatti. Di altri posti invece conosciamo solo il nome, oppure li
ricordiamo per qualche fatto storico eclatante che abbiamo memorizzato ai tempi del liceo e tanto basta. Il
Vietnam è uno di questi. Un tentativo di riscatto questi luoghi possono averlo con la letteratura, come
avviene con La montagna e il fiume sulle nostre spalle (iQdB Edizioni 2020): antologia di poeti vietnamiti,
vissuti durante il periodo della guerra d’Indocina e della guerra del Vietnam.
A prima vista quindi l’antologia non smentisce le nostre associazioni mentali, in quanto lega
indissolubilmente il nome Vietnam alla parola guerra, ma certo non si ferma qui. Dalla guerra di Indocina,
combattuta tra 1946 e 1954, passando per la guerra del Vietnam, prolungatasi per un ventennio fino al 1975,
la voce di numerosi poeti vietnamiti cerca di penetrare la storia, a tratti epica, a tratti tragica, di un popolo per
molti di noi sconosciuto. Una nazione che “ama la pace e rispetta l’amicizia”, così la descrive il poeta Huu
Thin, presidente dell’Associazione degli Scrittori Vietnamiti, di cui fanno parte tutti gli autori raccolti in
questo volume.
Il titolo già dice molto di questo popolo, senza spendersi in parole di troppo. Partendo dalla citazione della
montagna e del fiume è impossibile non scoprire, in corso di lettura, un attaccamento indissolubile con il
paesaggio, fieramente rappresentato anche in copertina con un’illustrazione di Tran Van An.
Un paesaggio di foreste antiche, verdi rive silenziose, montagne argentee, ma anche di moli solitari, fiumi
senza ponti e distese di erba bruciata dalla guerra, rapide fatali e grandi spazi di vuoto, dove innumerevoli
tombe sono lasciate a fissare i muti cieli stellati. Tra incanto e disincanto, è su questo sfondo che emerge la
poesia corale del popolo vietnamita, in guerra per difendere l’autonomia della propria terra. Si tratta di
affreschi di realtà narrati dalle parole e confermati dalle numerose illustrazioni, tutte di artisti vietnamiti,
inserite tra un componimento e l’altro. Chi sono dunque questi vietnamiti che in un’antologia poetica ci
raccontano “un’epoca intera di dolore e sofferenze”? La risposta, nuovamente, si acquatta nel titolo.
I vietnamiti sono “le spalle”, parola che spesso ricorre nei numerosissimi versi raccolti in questo volume.
Spalle sottili e segnate dalla sofferenza, ma anche e ancora più concretamente, dal peso delle ceste
trasportate per chilometri e chilometri. Spalle che reggono il peso di una nazione. I vietnamiti sono uomini e
donne dalla corporatura gracile che, come una casa rappresentata tra le prime pagine del volume, si
oppongono con convinzione al soffio di un vento devastatore.
La guerra non è però l’unica occasione cui la poesia si offre, ma anzi è la quotidianità l’altro comun
denominatore di questi versi. Una quotidianità tanto più preziosa quanto più arcana e distante dalle nostre
abitudini: una vita scandita dal ritmo dei campi e dalle stagioni.
Abbiamo molto da scoprire leggendo questi componimenti che, attraverso un viaggio letterario, ci
trasportano nelle pieghe del tempo e dello spazio, permettendoci di toccare con la mente una terra e un
popolo cui forse non abbiamo mai rivolto la nostra attenzione. Questa antologia si fa poi vessillo di un
genere di poesia, quella civica, che ha molto da insegnarci: l’amore per la libertà, in primis, ma anche il
rispetto per la propria terra, unito a un profondo senso di appartenenza e di solidarietà. La poesia diventa così
custode della memoria intangibile di un intero popolo, che racconta il processo storico che l’ha portato a un
presente segnato dai grandi sconvolgimenti tecnologici e culturali, che nel bene e nel male gli hanno mutato
volto.
Le spalle dei vietnamiti, per quanto siano state sottoposte a sofferenze talvolta indicibili, persino per la
poesia, sono sempre appoggiate alle spalle dell’altro. “Siamo tornati insieme/ Attraverso bombe e proiettili/
Ordinari ma enigmatici/ Come fossimo tutti spalla a spalla”. Noi tutti esseri umani sappiamo essere ordinari
ed enigmatici a un tempo, ma è solo insieme che possiamo pensare di affrontare le difficoltà che la storia ci
pone davanti. E in tempi come questi è un bene ricordarlo, anche leggendo poesia.
PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Sông núi trên vai ovvero La montagna e il fiume sulle nostre spalle [iQdB edizioni, 2020]è uno dei pochi
prodotti letterari vietnamiti presenti sul mercato editoriale italiano e tradotto nella nostra lingua. Curata da
Laura Garavaglia, presidente de La Casa della Poesia di Como e direttore del Festival Internazionale di
Poesia Europa in versi, questa antologia poetica ripercorre passo a passo gli anni più densi e complicati della
storia vietnamita, dalla guerra d’Indocina alla guerra del Vietnam. Un volume intenso, che di ogni
componimento riporta testo originale, traduzione inglese e traduzione italiana dall’inglese, a cura di Annarita
Tavani, con illustrazioni di artisti vietnamiti. L’antologia è stata precedentemente preparata e tradotta in
inglese dalla Vietnam Writers’ Association in occasione della Conferenza Internazionale sulla traduzione in
Vietnam, tenutasi nel febbraio 2019. A poche settimane dalla sua pubblicazione in Italia figura al terzo posto
della classifica mondiale di Amazon per la poesia asiatica.