Scrivere. Chi sente dentro di sé, magari sin da adolescente, il desiderio irrefrenabile di tradurre in parole emozioni, sentimenti, esperienze che lo hanno colpito e in qualche modo hanno segnato la sua esistenza, sa bene quanto sia difficile riuscire a trasmettere agli altri il proprio vissuto, quindi ciò che si è, ordinando e dando senso a una serie di segni neri sulle pagine bianche. Tratto da L’ORDINE del 12/12/2009
Ancora più difficile è fare in modo che il lettore avverta come proprio quel vissuto. “Non posso fare a meno delle parole dei poeti, dei racconti dei romanzieri. Mi consentono di esprimere i sentimenti che provo, di mettere ordine nel fiume degli avvenimenti insignificanti della mia vita. Mi fanno sognare, tremare di inquietudine o cadere nella disperazione” afferma Tvetan Todorov nel saggio“La letteratura in pericolo” (Garzanti). E’ proprio ciòa cui lo scrittore deve mirare: stimolare nel lettore una sorta di identificazione empatica con ciòche scrive e nello stesso tempo offrire una chiave di interpretazione della realtà. Spesso scrivere diventa una necessità di vita: intuizioni, bagliori da cui scaturiscono idee, situazioni che offrono lo spunto per la trama di un romanzo, personaggi che un po’ per volta prendono corpo, si animano nella mente di chi li crea. E allora egli sente il bisogno, qualunque cosa stia facendo ed ovunque si trovi, di annotare frasi, fissare particolari, come un pittore fa con i bozzetti di un quadro. Tanti giovani, anche qui a Como, avvertono in loro il sacro fuoco della scrittura. Ne ho conosciuti diversi. Penso a Silvia Molteni Majocchi che ha pubblicato un romanzo di avventure per ragazzi che tempo fa ho recensito su queste pagine; a Maria Caspani: frequenta un master di giornalismo organizzato da Rizzoli-Corriere della Sera e compone poesie che arrivano dritte all’anima, alcune delle quali sono state inserite in un’antologia di poesia al femminile, dal titolo “I colori delle donne”; a Sergio De Palma, studente delle superiori: scrive poesie e racconti che ci fanno rivivere l’adolescenza; ad Isaak Johnson Liptzin, che attualmente studia negli Stati Uniti, ma è comasco d’adozione e scrive, in particolare, saggi, uno dei quali, di argomento filosofico, due anni fa, si è classificato primo ad un concorso organizzato al Liceo Giovio. Trovano difficoltà a farsi leggere e conoscere, non sanno come muoversi nell’intricato mondo dell’editoria, sia pure piccola o media; spesso bussano a porte che vengono loro chiuse in faccia; non ci sono istituzioni, in città, che possano aiutare questi ragazzi e ragazze coraggiosi a mettersi alla prova. Semmai, qualche iniziativa sporadica. Sarebbe necessario un progetto significativo a monte che dovrebbe, probabilmente, coinvolgere non solo gli enti locali , ma anche la scuola. Si potrebbero( ma sono solo idee, suggerimenti; forse – qualcuno penserà – sogni) coinvolgere illustri rappresentanti del nostro panorama letterario per tenere cicli di lezioni durante i quali leggere, analizzare e commentare opere (o parti di esse) dei maggiori scrittori e poeti italiani e stranieri, in particolare moderni e contemporanei; si potrebbero indire premi letterari; organizzare corsi di scrittura creativa (vengono da molti considerati inutili; io credo invece che possano aiutare ad affinare la capacità di scrivere); indire gare di slam poetry, durante le quali i poeti leggono i loro componimenti che vengono poi valutati dal pubblico (perché no, sono anche divertenti), magari inserendole tra gli eventi culturali nell’ambito di Parolario. Questi giovani aspiranti romanzieri e poeti si meriterebbero di essere seguiti, stimolati, incoraggiati a percorrere, senza paura, una strada certo irta di ostacoli, ma che, per chi veramente non teme le asperità del percorso e rivela talento, puòdare enormi soddisfazioni. Maria Chiara Ragazzi appartiene a questa schiera di aspiranti scrittori, molto più numerosa di quanto si pensi. Ha ventisette anni, studi classici, un diploma in “fashion styling”(ama molto anche dipingere), esperienze di studio all’estero e corsi di “arte psichica” presso il Centro di Pedagogia Acquariana di Cittadella. Proprio durante uno di questi corsi, dal titolo emblematico “L’anima della parola”, la giovane comasca ha avuto modo di sviluppare la propria creatività, scavare nell’interiorità, scoprire i propri talenti, trovare un canale espressivo privo di condizionamenti, ed iniziare un percorso artistico e letterario che l’ha portata a pubblicare un originale libro di poesie illustrato da foto di quadri da lei dipinti. “Lunica” è il titolo; nel neologismo è racchiuso il significato dell’opera, che ha come protagonista la luna e le sue fasi, metafora della vita umana, di ogni vita, appunto “unica” e irripetibile, e delle diverse fasi di formazione di una persona. “Lunica è l’unica forma in cui, al momento, avrei potuto esprimere me stessa”, scrive l’autrice nell’introduzione. “Attraverso momenti di crescita, di de-crescita, di pienezza, di vuoto, la mia vita si è arricchita di qualcosa di sempre nuovo”. Così la luna nuova, invisibile, rappresenta il momento della chiusura, la fase introspettiva e di riflessione un percorso interiore necessario al successivo svelarsi, aprirsi agli altri comunicando attraverso immagini, parole evocative, come la luna piena torna ogni volta a rivelarsi nel suo argenteo chiarore: “La mia anima è chiara/luminosa essenza divina. /Io sono Chiara”, scrive in versi simbolici la Ragazzi in una poesia della silloge dal titolo ineffabile “Azzurrite Cosmica”. Come nel flusso di coscienza, le parole scorrono , quasi torrente in piena, dal cuore e dalla mente dell’autrice per prendere forma, significato, vita sul foglio. Ed ogni poesia, ogni pagina, ogni verso della raccolta è una nuova scoperta, un viaggio dentro e fuori di sé, in un’atmosfera che a tratti si fa surreale, come richiami al surrealismo sono presenti nei dipinti dell’autrice. E dall’alternarsi di stati d’animo, improvvise accensioni, stupori che sono linfa vitale dell’Io lirico, traspare da questa opera un profondo, anche se sofferto, amore per la vita, avventura straordinaria e unica- “lunica”-per ogni essere umano. Maria Chiara Ragazzi presenterà il suo libro questa sera alle ore 19 a Torno, presso il residence Tornoalago, via de’ Benzi 17.