La seduzione come segreto del potere. Questo il tema del primo incontro che avrà come relatore il filosofo Mario Roccato. Fa parte di un percorso formativo dal titolo “Verso noi stesse”,organizzato dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria femminile a Villa del Grumello nei giorni 26 e 27 aprile. “I rapporti in natura sono fondati sul potere per ragioni di sopravvivenza” afferma Roccato “L’etologia ci insegna che tra gli animali il capo è colui che è eletto dal branco in funzione delle sue capacità: decide dove e quando trovare il cibo e l’ acqua migliori, si accorge per primo del pericolo e degli agguati del nemico, protegge e mette ordine all’interno del gruppo, fino ad allontanare e isolare i membri il cui comportamento potrebbe metterne a repentaglio la sicurezza. Tratto da L’ORDINE del 15/04/2010
Il capobranco ha dunque delle “responsabilità” che giustificano alcuni privilegi di cui gode: mangia per primo, per primo sceglie le femmine con cui accoppiarsi, per esempio. Del resto, ogni componente del branco , pur avendo lo svantaggio di dover obbedire, gode di tanti vantaggi: non deve preoccuparsi di procacciarsi il cibo, l’insieme-branco lo protegge dai pericoli, ecc.”.Questo semplice esempio riflette ciòche avviene anche nella società umana, caratterizzata da particolari strutture di relazioni gerarchiche e dunque di rapporti di potere, nella quale ogni individuo ha bisogno degli altri per sopravvivere e dove fondamentale per lo sviluppo è la cooperazione.”Tra essere il capo ed essere guidati si stabilisce un rapporto motivato dal reciproco bisogno” continua Roccato .”Un vero leader sa che non esiste potere senza comunicazione, e ciòè molto evidente in ambito politico, sa che per convincere il suo interlocutore deve anzitutto comprendere chi è, deve sapersi mettere nei suoi panni, esprimersi con le sue parole per essere facilmente compreso, realizzare una sorta di identificazione empatica con lui, attraverso i vari modi della seduzione: linguaggio del corpo, tono della voce, capacità di ascoltare, attendere e soprattutto sorridere di sé, dell’altro, della vita. Sedurre è condurre dalla propria parte l’altro. Un capo, intelligente e democratico, è conscio di non esistere senza il gruppo. Ha presente quali sono le sue grandi responsabilità, sa di essere costantemente sotto il giudizio di chi lo ha eletto a rappresentarlo. Non c’è leadership senza cultura, intesa come comprensione della realtà, come capacità di accordarsi sulle diverse visioni del mondo”.Ottimismo e sicurezza nell’affrontare e gestire le situazioni, nel risolvere problemi che non denotano certo superficialità, ma sono frutto di una profonda analisi interiore, della capacità di mettersi in discussione, “de-costruirsi” per poi ricomporsi più forti e sorretti da una solida autostima, quella capacità di amarsi che è padronanza di sé, condizione necessaria per essere davvero un buon leader. In questo caso saranno i seguaci a conferire l’autorità al capo, la leadership, che si basa su un reciproco rapporto di stima e fiducia.Robert Dilts, uno dei principali ricercatori nel campo della programmazione neurolinguistica applicata allo sviluppo organizzativo, nel saggio Leadership e visione creativa. Come creare un mondo al quale le persone desiderino appartenere afferma che il leader è capace”di convincere gli altri a fare le cose” tramite la creazione di un progetto, “il riconoscimento dei bisogni”, ” la mobilitazione dell’impegno” e la “creazione di nuovi valori” che possano garantire a ciascuno la propria realizzazione.Il vero leader niente impone dall’esterno, come avviene nell’esercizio del potere basato sul timore, un potere apparentemente forte, in realtà fragile perché costruito sulle precarie fondamenta della prevaricazione, della violenza, della paura e dunque privo di seduzione.E neppure sarà una ricerca del potere che , come ci insegna la psicoanalisi, sfocia nella patologia,una reazione a frustrazioni ed eccessive pressioni ed aspettative subite a volte durante l’infanzia e l’adolescenza che, come afferma Umberto Galimberti nel saggio I miti del nostro tempo (Feltrinelli, 2009) “generano nell’individuo quel senso di inadeguatezza cui il gregario si rassegna, mentre il leader tenta di superarlo attraverso un’azione dominata dal sacrificio e dal senso del dovere spinti all’eccesso”. Così , quando la leadership si salda al carisma , che si connota con un forte grado di attaccamento al potere e una ridotta possibilità di rinuncia ad esso, la progettualità si trasforma in visionarietà e la visione-sogno del mondo che il leader ha “cammina al limite della realtà e della paranoia” e “si profila così alto nella scala dei valori, delle difficoltà, della fedeltà e della sfida, da coinvolgere tutti i gregari che vogliono uscire dal colore grigio e opaco della quotidianità”. Questo tipo di potere ha portato a tragedie che hanno segnato in modo indelebile la storia dell’uomo, come l’orrore dell’Olocausto.”Gli incontri di questo percorso formativo sono stati ideati per le imprenditrici” precisa Mario Roccato.”E’ importante che una manager sappia circondarsi di persone intelligenti e capaci, che sappiano fare squadra. Non deve temere di delegare e investire di responsabilità i propri collaboratori e di gratificarli, perché chi davvero detiene il potere non teme di perderlo. Le donne sono in genere più curiose, più aperte alla novità rispetto agli uomini. E’ importante che stimolino la loro creatività, intesa come ricerca delle alternative possibili, capacità di mettersi continuamente in gioco, senza le paure che pietrificano la pulsione creativa”.Le ultime ore dell’incontro saranno dedicate al tema ” seduzione ed erotismo personale”. Nell’immaginario collettivo infatti la seduzione è in genere associata all’amore. “A sedurre non è la bellezza esteriore, quanto quella interiore” continua Roccato. Quel fascino discreto che deriva dalla conoscenza di sé, dal “potere del nostro io” che ci permette di conoscere l’arte di sedurre e quella di farsi sedurre. Che è poi sintetizzata nel detto popolare “In amor vince chi fugge”, chi non svela mai veramente se stesso, chi lascia sempre qualcosa di misterioso, di nascosto da scoprire, perché è proprio quel gioco sottile, ineffabile della seduzione che oscilla continuamente tra “esserci , non esserci, fuggire, rincorrere” che alimenta l’amore, la fantasia, la creatività, il potere e quindi la vita stessa.