Febbre.. “giallo”. Così mi viene da definire il successo che negli ultimi anni ha avuto tra i lettori del nostro paese questo genere di letteratura, non più considerata oggi d’evasione, ma come sostiene Loriano Machiavelli, uno dei giallisti oggi più affermati in Italia “ il successo del poliziesco italiano non è nato dall’oggi al domani: è frutto di paziente lavoro, di tentativi, d’incontri fra scrittori e scrittori, fra scrittori, critici e studiosi. Gli autori italiani hanno fatto una scelta di qualità che ha pagato e ha fatto sì che alcuni critici e accademici si schierassero dalla loro parte, fornendo il supporto culturale indispensabile, senza il quale il genere non avrebbe basi solide”. Tratto da L’ORDINE del 18/01/11.
Per il noir d’autore il piatto della bilancia si è spostato
dagli Stati Uniti all’Europa, in particolare ai paesi del nord, dove
interminabili inverni di neve e
ghiaccio, atmosfere brumose e luce crepuscolare
sembrano fare da sfondo naturale e perfetto ad efferati crimini e
delitti.
La Svezia , per esempio, puòvantare scrittori come Hennig
Mankell , le cui opere sono tradotte in trentacinque lingue, Leif GW Persson e
Ăsa Larsson, regina del giallo scandinavo, Kjell Eriksson e Liza Marklund, John
Ajvide Lindgvist i cui thriller inquietanti gli hanno valso il titolo di
“Stephen King svedese” e il geniale Stieg Larsson, scomparso nel 2004 : Millenium Trilogy , il suo lavoro più famoso,
è già diventato un classico.
Anche in Italia sempre più ampio è il panorama degli scrittori
che si dedicano al genere poliziesco: Carlotto, Lucarelli, De Cataldo,
Camilleri sono alcuni degli esempi più significativi.
Da cosa deriva questo interesse sempre crescente da parte
dei lettori verso il giallo d’autore?
E’ ormai riconosciuto anche dalla maggior parte della
critica letteraria che questo genere
rappresenti la realtà che ci circonda e affondi le radici nella società contemporanea.
Non certo, dunque , letteratura d’evasione, ma un modo di indagare la complessa realtà in cui viviamo,
svelandone soprattutto i difetti più in ombra.
Patrick Raynald,
direttore della Serie Noir di Gallimard , sostiene che il noir italiano ed
europeo in generale rappresenta oggi una delle possibilità di dare voce all’emarginazione, a coloro che, per scelta o forzatamente, vengono esclusi o isolati dalla vita sociale.
Un genere dunque adatto a radiografare la realtà sociale, politica ed
economica in cui viviamo, come osserva Massimo Carlotto.
Un modo anche, a mio avviso, di esorcizzare paure e
ossessioni più o meno consce , che si annidano nel profondo del nostro animo,
quel lato oscuro di noi stessi che è forse ciòche più ci spaventa, perché
ignoto.
La “febbre giallo” da
tempo ha contagiato, oltre che i lettori
, cineamatori , affezionati al
teleschermo e gli intramontabili radioascoltatori, legati ancora ad uno dei più
vecchi e poetici mezzi di comunicazione
, dove è la parola ad evocare le immagini, offrendo quindi maggior libertà alla
fantasia.
Non è un caso infatti che , da lunedì 17 gennaio a venerdì
25 febbraio la Radio della Svizzera Italiana Rai Due (che vanta un
ragguardevole numero di ascoltatori) mandi in onda un adattamento, a cura dei
registi e sceneggiatori Alberto e Gianni Buscaglia, di due opere di Piero
Chiara: il giallo di natura poliziesca
“I giovedì della Signora Giulia” e “ Doppia ipotesi per un suicidio”, tratto da
“Doppia ipotesi per la scomparsa del Dott. Tagliaferri”, recentemente
pubblicato a cura di Federico Roncoroni.
Due piccoli capolavori di Piero
Chiara “giallista” la cui sottile,
magistrale, ironica capacità di
interpretare vizi e inquietudini dell’apparente tranquillità
dell’ambiente piccolo borghese dei paesi del Lago Maggiore e del Canton
Ticino, potrà essere apprezzata ad ogni
puntata del programma, da tutti gli amanti del poliziesco e del mistery .