A Villa del Grumello, in primavera, un evento finalizzato a insegnare (o raffinare) il “mestiere di scrivere” i propri sentimenti
La “Bottega di poesia” che Mario Santagostini, tra i maggiori poeti contemporanei, “aprirà” anche quest’anno sabato14 aprile , in occasione della seconda edizione del Festival “Europa in versi. La cura della poesia” che si terrà a Villa del Grumello , ha lo scopo di offrire a chiunque scrive versi delle indicazioni utili per migliorare e affinare il proprio modo di scrivere. Mario Santagostini leggerà attentamente i testi a lui sottoposti , saprà offrire consigli riguardanti il linguaggio poetico, che va appreso con costante esercizio di lettura e scrittura. Sarà un’occasione unica di avere dei preziosi “input” per acquisire il “mestiere di scrivere”.Perché una bottega di poesia? Perché , al contrario di quanto comunemente si pensi, sono in molti a scrivere versi, spesso vorrebbero che altri li leggessero, desidererebbero pubblicarli, ma non sanno valutare ciòche scrivono. A volte gli aspiranti poeti non si rendono conto che la poesia non è esternare di getto sentimenti, emozioni, passioni. Uno stato d’animo puòfarsi così violento da esigere di essere espresso. Allora, se quello lo stato d’animo persiste, è necessario approfondire la conoscenza. In questo modo, con un processo lento, che puòdurare molto tempo, quello stato d’animo assume contorni definiti, puòdiventare poesia. Ma la poesia è arte del linguaggio, dunque è necessario padroneggiarne gli strumenti, per poter scrivere buoni versi. E il linguaggio della poesia si acquisisce leggendo molto, sia i poeti del passato che i contemporanei. Un grande poeta del secondo novecento, Attilio Bertolucci, affermava che per passare dalle velleità poetiche a un tentativo di realizzazione, è necessaria professionalità. Che significa conoscere come è fatto un testo poetico, ovvero i diversi “strati”che lo compongono. Attraverso rapporti che si stabiliscono tra di loro (fonologico, ritmico, sintattico, semantico) il testo si arricchisce di significati complessivi. Adottare il verso libero, da tempo ormai privilegiato dai poeti, un verso che avvicina il linguaggio della poesia a quello della prosa, non esime dal conoscere gli schemi metrici, i vari tipi di rima, le principali figure retoriche, ecc. “Non vi è scampo dalla metrica se non nel padroneggiarla” scriveva Thomas Eliot. Niente di più vero. E non si creda, opinione diffusa, che la poesia debba “cantare” solo sentimenti sublimi espressi con parole a volte desuete: è molto più difficile scrivere versi esprimendo sentimenti o idee profondi con un linguaggio semplice, che attinga anche dal parlato.Il consiglio di un grande esponente della poesia contemporanea, come Mario Santagostini, è in questo caso fondamentale: è importante sapere dove “correggere il tiro”, farsi consigliare testi che possano anche approfondire le nostre conoscenze tecniche. E magari, cogliendo l’occasione di questo incontro durante il Festival, stabilire un rapporto continuativo, un proficuo scambio di idee con un grande poeta potrà essere sicuramente di aiuto a chi si cimenta nell’arte della Musa Callipoe per migliorare la propria tecnica di scrittura. Perché, come ancora scriveva Thomas Eliot, nel saggio “Riflessioni sul vers libre” “non esiste distinzione tra verso tradizionale e verso libero. Esistono soltanto buoni versi, cattivi versi e il caos”..Per iscrizioni alla Bottega di poesia telefonare al 342 1722962 o inviare una mail con nome, cognome, indirizzo e numero di telefono a lacasadellapoesiadicomo@gmail.com