Come direttrice della collana” Altri Incontri” de IQdB, sono felice, tra i tanti autori da ogni parte del mondo che già abbiamo pubblicato, di aver inserito nella collana l’antologia di poesie intitolata “La Casa della Poesia” dei poeta portoghese Nuno Judice, una delle voci più significative della poesia portoghese contemporanea, conosciuto anche a livello internazionale. Ho avuto la fortuna di conoscere Nuno Judice prima assegnandoli il Premio alla Carriera all’edizione del Festival Internazionale di Poesia Europa in versi del 2016; successivamente di poter frequentare lui e la sua bella famiglia a Mexiloera Grande, un paese nell’entroterra dell’Algarve dove ha una casa di campagna con una grande distesa di aranceti attorno. Nuno è molto ospitale e ho potuto conoscere la sua bella famiglia e personaggi significativi della cultura portoghese. Alcune delle poesie raccolte in questa antologia e scelte dal poeta stesso sono state scritte in gioventù e altre sono recenti, così che questo libro può essere considerato come un percorso poetico dell’autore. Al libro Judice ha voluto dare un tema unico, ha voluto cioè parlare di come si fa poesia ed è dunque , come ha scritto Roberto Galaverni in un articolo su La Lettura dedicato a questa antologia, poesia metapoetica. Qui tuttavia non c’è nulla di intellettualistico perché nei versi di Judice regna l’essenza del significato che ogni parola acquista magicamente nel verso e ogni parola nomina le cose e dà loro vita “Mi piacciono le parole esatte, quelle che colgono il centro delle cose. E quando le trovo/ è come se le cose uscissero dal loro interno” recita una significativa poesia “Il posto delle cose”. È come se la parola fosse l’anima delle cose e le cose vivessero solo nel momento in cui vengono nominate dalle parole. Il poeta ha ben chiaro cosa significa fare poesia e il suo poiein, il suo fare poesia è legato anche a gesti e mestieri che appartengono alla quotidianità; per esempio al lavoro domestico, a fare il bucato: le parole vengono lavate, appese ad asciugarsi e illuminarsi al sole, vengono stirate e quindi riposte in un cassetto per essere di nuovo usate; o entrare in un negozio per fare la spesa e uscirne con la borsa senza nessun acquisto, ma con tutte le parole per fare una nuova poesia. “Una poetica in soffitta” parla invece di come la poesia possa ridare valore a parole desuete o viceversa troppo usate quasi abbiano perso il loro significato. “La casa della poesia”, il testo da cui il libro prende il titolo, è il luogo dove il poeta entra e cerca la luce della poesia, ma nella casa ci sono angoli bui, forse i ricordi forse più tristi, che vengono scacciati dalla luce dell’amore della persona amata. Quel vagare nella casa tra luce e ombra è tuttavia anche ciò che fa il poeta, ogni poeta, alla ricerca di qualcosa che solo in parte la parola può chiarire, perché il poeta sa che la natura della condizione umana è il nostro esser sospesi tra oscurità e luce, che non esistono verità assolute. Nell’antologia sono raccolte varie poesie che richiamano il paesaggio dell’Algarve, questa regione del Portogallo oggi molto frequentata dai turisti da ogni parte del mondo, ma che nell’entroterra mantiene ancora in parte tutto il fascino volta. Queste poesie sono legate al tema della memoria, linfa vitale della poesia, che con le sue parole fa rinascere, riporta alla luce le esperienze vissute, restituendo nella parola poetica senso e vita a luoghi, persone, cose e in particolare tradizioni che sono preziose testimonianze del passato, quando l’economia del Portogallo era basata prevalentemente sull’agricoltura e sulla pesca. I ricordi vengono trasposti in una dimensione tra realtà e sogno, sfumati dalla nostalgia e da una sottile malinconia, da quella che i portoghesi chiamano saudade, appunto quel sentimento per qualcosa che si è perso ma rivive nel ricordi. La dimensione del ricordo e il senso di appartenenza ad un Paese con una sua forte identità culturale sono temi vivi e pulsanti, espressi con una potenza che esplode di parola in parola, verso dopo verso, e in molte poesie, quelle legate appunto al tema della memoria, come le poesie “Infanzia” e “Sud”, il lettore viene trasportato nel paesaggio dell’Algarve e più in generale del Portogallo, un paesaggio che si rivela attraverso la parola-emozione: il cielo di settembre plumbeo e carico di nuvole, gli incendi della campagna, che spesso purtroppo si verificano nel Sud del Paese, i campi che si estendono fino all’oceano che si perde all’infinito, I luoghi dell’infanzia, il ritmo delle stagioni, l’autunno che esalta il fascino discreto di Lisbona, il mutare della luce durante il giorno e quel “mistero” che avvolge il paesaggio portoghese quel senso di inquietudine e malinconia, indefinibile o forse definibile solo appunto con la parola saudade, che rivela l’essenza più profonda del popolo portoghese.
Laura Garavaglia
Nuno Júdice è nato il 29 aprile 1949 a Mexilhoeira Grande, in Portogallo. Si è laureato in Filologia romanza all’Università di Lisbona e ha conseguito il dottorato nel 1989 con una tesi sulla letteratura medievale. Dal 1997 al 2004 è stato addetto culturale dell’Ambasciata portoghese a Parigi e direttore dell’Istituto Camões sempre a Parigi. È stato docente di Letteratura portoghese e francese presso l’Universidade Nova de Lisboa fino al 2015, quando è andato in pensione. Ha pubblicato studi sulla teoria della letteratura e sulla letteratura portoghese. Poeta e romanziere, è stato redattore letterario di Tabacaria, pubblicato dalla Casa Fernando Pessoa, e commissario per l’area della letteratura portoghese in rappresentanza della 49° Fiera del Libro di Francoforte, che aveva come tema il Portogallo. Le sue opere non riguardano solo la poesia e la narrativa, ma anche saggi, teatro, edizioni critiche e antologie. Dal 2009 è direttore di “Coló- quio-Letras”, rivista letteraria della Fondazione Calouste Gulbenkian. Tra gli altri premi, nel 2013 ha ricevuto il Premio di Poesia Reina Sofia per la poesia iberoamericana. In Italia, ha ricevuto i premi Europa in Versi nel 2016, Camaiore nel 2017 e Carlo Betocchi-Città di Firenze nel 2022.