Cara Laura come hai iniziato a scrivere poesie?
Quando ero bambina, mia nonna mi leggeva poesie di importanti poeti italiani, come Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Giuseppe Ungaretti…. Il suono dei loro versi mi rimaneva impresso nella mente e ne ero incantata. Quando andai a scuola e ho impai a scrivere, è stato naturale per me scrivere ricordando quei versi, la rima e il ritmo di quelle poesie. Quindi iniziai a scrivere semplici poesie all’età di sette anni.
Che cosa era la poesia per te all’inizio? E adesso cos’è? Vedi molti cambiamenti a distanza di tempo?
Quando ero giovane la poesia era per me il modo migliore per esprimere la mia anima, i miei sentimenti, per scavare in fondo a me stessa per cercare di capire la mia personalità e quindi per capire le altre persone. Ero una ragazza insicura e timida. Leggendo e scrivendo poesie mi sentivo al sicuro. La poesia era una sorta di “cura della mia anima”. Con il passare degli anni, questa idea di poesia è cambiata, perché sono cambiata come cambiamo tutti noi. So che la poesia può parlare di tutto ciò che riguarda la nostra vita, i sentimenti, la politica, l’ecologia, ecc. Ora la poesia è per me una forma di conoscenza, quindi inseparabile dalla ragione.
Il poeta, grazie alla propria sensibilità, dispone di una sorta di lente d’ingrandimento che gli permette di vedere “il cuore d’oro “delle cose, scoprire l’essenza della realtà.
Come si è evoluta la tua poesia da un libro all’altro?
Ho iniziato a pubblicare le mie poesie solo all’età di cinquantatré anni. Non mi sono mai sentita pronta a pubblicare prima. Ho molti quaderni pieni di poesie mai pubblicate e che non pubblicherò mai. Credo che pubblicare le poesie sia pe un poeta una grande responsabilità nei confronti dei lettori. La poesia (ma la letteratura in generale) può influenzare lentamente le nostre coscienze e, a lungo termine, può cambiare la società. Come ho scritto nella risposta precedente, la poesia è per me una forma di conoscenza. Ho iniziato ad approfondire questo campo nel mio secondo libro “Farfalle e Pietre” e così sto perseguendo su questa strada. Il poeta, grazie alla propria sensibilità, ha una sorta di lente d’ingrandimento che gli permette di vedere “il cuore d’oro” delle cose, di scoprire l’essenza della realtà. Da questo punto di vista, credo che lo scienziato (fisico, matematico) e il poeta, operino entrambi in ambiti della cultura e della conoscenza, che sono legati in modo significativo.
La matematica è chiamata la poesia dei numeri come si relazionano i numeri e le parole?
Lasciatemi spiegare prima cosa hanno in comune poeti e scienziati: prima di tutto, cercano di fornire le risposte a varie domande essenziali su cui l’umanità ha sempre discusso: la comprensione della natura, dell’universo, da dove veniamo e da dove siamo destinati a finire. La creatività è un altro aspetto che scienziati, matematici, fisici e poeti condividono insieme. La creatività è intuizione, immaginazione: lo scienziato spesso ha l’intuizione di ciò che intende dimostrare; allo stesso modo, il poeta ha l’intuizione di ciò che intende mostrare, poiché la poesia non può dimostrare nulla, diversamente dalla filosofia e dalla scienza, ma piuttosto “rivelare”.
Gli accenti metrici e ritmici nelle poesie sono numeri, le parole della poesia hanno la stessa forza, la stessa intensità dei numeri; un verso di una poesia, ad esempio “M’illumino d’immenso”, una poesia di un verso del nostro grande poeta Giuseppe Ungaretti ha la stessa bellezza, brevità, stessa profondità di significati del mondo la famosa formula di Albert Einisten E = mc2. La matematica, come fa la poesia, usa molte metafore meravigliose per esprimere dimostrazioni e teorie lunghe e complesse. Potenza del continuo, linea di universo sono solo due esempi di ciò che intendo.
Sappiamo che l’Italia è un paese con antiche tradizioni poetiche. Quanto è importante e funzionale oggi la poesia per gli italiani?
L’Italia ha una tradizione molto lunga per quanto riguarda la poesia. Basta citare Dante per capirlo. Al giorno d’oggi abbiamo molti bravi poeti, ma purtroppo la poesia in Italia non è così popolare. Sembra che le persone preferiscano altri tipi di arte, come la pittura, il teatro, la danza, la musica… Il problema è che la poesia ha bisogno di silenzio e attenzione, ha bisogno di scavare in fondo al significato delle parole mentre nella nostra società tutto scorre velocemente.
È strano: in Italia molte persone scrivono poesie, ma pochi le leggono…
Parlaci delle attività della Casa della Poesia di Como, di cui sei ideatrice e presidente, e parlaci anche del festival di poesia che organizzi… come vedi il futuro di queste organizzazioni?
Ho fondato La Casa della Poesia di Como nel 2010 con l’obiettivo di far conoscere i poeti italiani contemporanei, ma non solo. Negli anni passati io e altri membri dell’associazione abbiamo organizzato molti eventi, reading di poesia, poesia e musica, laboratorio di poesia, poesia e arti figurative… nel 2011 ho pensato di organizzare la prima edizione del Festival Internazionale di Poesia Europa in versi. Da allora il Festival è cresciuto fino a diventare un grande evento culturale che ogni anno coinvolge moltissimi poeti da tutto il mondo. Abbiamo ospitato circa 150 poeti in dieci anni! Molti studenti sono coinvolti nel nostro progetto: traducono le poesie dei poeti, creano musica, disegni, dipinti, video, danze ispirandosi ai versi. Durante i tre giorni del Festival si organizzano letture su bellissime ville sul Lago di Como, all’Università, nelle scuole… Organizziamo una visita della città di Como e dei suggestivi paesi del lago.
Nel 2018 e nel 2019 abbiamo organizzato due International Poetry Slam con i campioni di questo nuovo modo di far conoscere la poesia, apprezzata soprattutto dai giovani (ma non solo).
È un duro lavoro organizzare il Festival, ma è anche una grande soddisfazione vedere tante persone godere della poesia, poeti che si conoscono, giovani entusiasti di incontrare poeti internazionali. Dal 2016 ho anche un’ottima collaborazione con la casa editrice I Quaderni del Bardo di Stefano Donno. Pubblichiamo ogni anno l’antologia dei poeti che prendono parte al Festival e anche alcuni libri dei poeti. Quest’anno il Festival è sto organizzato on line per la pandemia, ma speriamo di organizzarlo come prima in futuro.
Sei uno dei primi poeti a ricevere il Nurengiz Gun International Poetry Award … Conoscevi la letteratura azera, in particolare la poesia?
So che il vostro Paese ha una tradizione molto antica che riguarda la poesia e molte influenze interessanti l’hanno arricchita. Conosco il grande poeta Imadaddim Nasimi, celebrato nel vostro Paese nel 2019. Le sue meravigliose poesie, che hanno un respiro cosmico, sono tradotte in italiano e posso sentire gli echi di altri grandi poeti persiani come Khayyam, Rumi, Nizami. Ho avuto il piacere, grazie al mio amico, il poeta Salim Baboullaglu, di leggere le poesie di Nurengiz Gun, e ne ho tradotto alcune dall’inglese. Questo è un breve riassunto del mio saggio sulla poesia di Nurengiz Gun:
“L’amore, nelle poesie di Nurengiz Gun, si declina in tutte le sue sfumature di significato, dona energia e vigore, anima i suoi versi: è desiderio di capire ed essere capiti, è affetto per il proprio paese e difesa della propria identità nazionale e culturale , è speranza di un mondo migliore, dove guerre, povertà e ingiustizia siano sconfitte per sempre. Alcune poesie infatti hanno una spiccata valenza civile e sono sempre animate dal caldo respiro dell’esistenza, che coinvolge totalmente il lettore ”.
In futuro vorrei ampliare le mie conoscenze sulla letteratura azera, così ricca di temi e stili diversi.
Laura Garavaglia
ENGLISH VERSION
Dear Laura how did you start writing poetry?
When I was a child, my grandmother read me poems of important Italian poets, such as Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci, Giovanni Pascoli, Giuseppe Ungaretti….the sound of their verses always went through my head and I was enchanted by them. When I went to school and I learned to write, it was natural for me to write remembering those verses, the rhyme and rhythm of those poems. So I start write simple poems at the age of seven.
What was the poems for you in the beginning? And what is now? Is there a lot of change seen by you from the distance of time?
When I was young poetry was for me the best way to express my soul, my feelings, to go deep inside myself to try to understand my personality and therefore to understand other people. I was an insecure, shy girl. Reading and writing poetry I felt safe. Poetry was a sort of “cure of my soul”. As the year go by, this idea of poetry changed, because I changed as all of us do. I know poetry can speak about everything of our life, feelings, politic, ecology, etc. Now poetry is for me a form of knowledge, thus inseparable from reason.
The poet, thanks to his own sensibility, has a sort of magnifying glass that allows him to see “the
golden heart” of things, to discover the essence of reality.
How has your poetry platform evolved from book to books?
I started to publish my poetry only at the age of fifty- three. I never felt ready to publish before. I have a lot of copybooks full of poems never published and which I never will publish. I believe to publish our own poems is a great responsibility towards the readers. Poetry (but literature in general) can slowly influence our consciences and in the long term can change the society. As I wrote in the previous answer, poetry is for me a form of knowledge. I start to deepen this field in my second book “Farfalle e Pietre” and so I have been pursuing that. The poet, thanks to his own sensibility, has a sort of magnifying glass that allows him to see “the golden heart” of things, to discover the essence of reality. From this point of view, I believe that the scientist (physicist, mathematician) and the poet, both operate in areas of culture and knowledge, importantly linked together.
Mathematics is called the poetry of numbers how do the numbers and words relate?
Let me explain before what poets and scientist have in common: first of all, they attempt to deliver the answers to various essential questions that the mankind has always been arguing about: the comprehension of nature, the universe, where we come from and where we are expected to continue going. Creativity is another aspect that scientists, mathematicians, physicists, and poets share together. Creativity is intuition, imagination: the scientists often has the intuition about what he aims to demonstrate; in the same way, the poet has the intuition of what he aims to show, since poetry cannot demonstrate anything, differently than philosophy and science, but rather “reveal”.
Metric and rhythmic accents in poems are numbers, poetry words has the same strong, the same intensiveness of numbers; a verse of a poem, for example “M’illumino d’immenso” (“I am enlighted by immensity”) a one-line poem of our great poet Giuseppe Ungaretti has the same beauty, shortness, the same deepness of meanings of the world famous Albert Einisten’s formula E = mc2 . Mathematic, as poetry does, uses a lot of wonderful metaphors to express long and complex proof demonstrations and theories. Continuum hypothesis (Potenza del continuo), world line (linea di universo) are only two example of what I mean.
We know that Italy is a country with the oldest poetic traditions. How important and functional is poetry for contemporary Italians?
Italy has a very long tradition in poetry. It enough to mention Dante to understand this. Nowadays we have many good poets, but unfortunately poetry in Italy is not so popular. It seem people prefer some other kinds of art, as painting, theatre, dance, music…The problem is poetry needs silence and attention, needs to go deep inside the meaning of words and in our society everything flows quickly.
It is strange: in Italy many people write poems, but few of them read poetry…
Please tell us about the activities of the Como Poetry House, of which you are creator and leader, as well as the poetry festival you hold…how do you see the future in this sense.
I founded La Casa della Poesia di Como in 2010 with the aim to let people know contemporary Italian poets but not only this. In the past years, me and other members of the association have organized many events, reading of poetry, poetry and music, workshop of poetry, poetry and figurative arts… in 2011 I thought to organize the first edition of International Poetry Festival Europa in versi. Since than the Festival has grown to became a large cultural events that every year involve many poets from all over the world. We host about 150 poet in ten years! Many students are involved in our project: they translated the poems of poets, they create music, drawings, paintings, videos, dances taking inspiration from the verses. During the three days of Festival we organize readings on beautiful villas on the Lake of Como, at University, in the schools…We organize a visit of the city of Como and of beautiful villages of the lake.
In 2018 and 2019 we organized two International Poetry Slam with the champions of this new way to make people know poetry, which is appreciate especially by young people (but not only).
It is an hard work to organize Festival, but it is also a great satisfaction to see many people enjoy poetry, poets knowing each others, the young people enthusiastic to meet international poets. Since 2016 I also have a very good collaboration with the publishing house I Quaderni del Bardo di Stefano Donno. We publish every years the anthology of poets who take part in the Festival and also some books of the poets. This year the Festival was on line because of pandemia, but we hope to organize it as before in future.
You are one of the first poet to receive the Nurengiz Gun International Poetry Award…Did you get acquainted with Azerbaijani literature, especially poetry? Are you familiar with examples of literature now? Please talk about it.
I know your Country has a very old tradition in poetry and many interesting influences enriched it. I know the great poet Imadaddim Nasimi, celebrated in your Country in 2019. His wonderful poems, which have a cosmic breath, are translated in Italian and I can heard some echoes of other great Persian poets such as Khayyam, Rumi, Nizami. I had the pleasure, thank to my friend, the poet Salim Baboullaoglu, to know the poems of Nurengiz Gun, and I translated some poems of her from English. This is a short abstract from my essay about Nurengiz Gun’s poetry
“Love, in the poems of Nurengiz Gun, is declined in all its shades of meaning, it gives energy and vigor, animates her verses: it is a desire to understand and be understood, it is affection for one’s country and defense of its national and cultural identity and, it is hope for a better world, where wars, poverty and injustice were defeated forever. Some poems in fact have a marked civil value and are always animated by the warm breath of existence, which totally involve the reader”.
I would like in future to widen my knowledge about the Azerbaijan literature, so rich in subjects and style of writing.
Laura Garavaglia