La presenza viva delle cose
Un piccolo, grande libro quello di Laura Garavaglia, dove il dolore è filo conduttore.
Poesie che nascono dalla sofferenza di chi quel dolore ha visto e ha fatto suo.
Un libro che evidenzia la nostra condizione di uomini disorientati e confusi, la nostra abitudine al male e alla desolazione che ci circondano.
La profonda commozione provata nell’agosto del 2017 di fronte all’attentato de La Rambla di Barcellona porta Laura ad esprimere nella poesia Madri quello strazio provato dalle madri che hanno perso il figlio, ma anche l’angoscia della madre dell’attentatore. Come dice Umberto Saba nella poesia La capra
… il dolore è eterno,
ha una voce e non varia
Ed è questa la lezione che impariamo: il dolore accomuna tutti gli uomini.
E nella poesia che chiude la raccolta La presenza viva delle cose lentamente sfuma il compianto sull’umana sofferenza
siamo solo ricordi all’orizzonte
nella presenza viva delle cose.
Ma appare una luce in fondo al tunnel, forse la Poesia può essere la soluzione per sondare e sopportare l’angoscia che ci affligge perché Laura è convinta che
A volte le parole sono occhi
guardano obliquo il mondo.
Scavano nel profondo
prospettive diverse.
Addentriamoci dunque con lei verso queste diverse prospettive e continuiamo a seguirla nel suo viaggio poetico.
Lidia Chiarelli
Presidente Associazione Immagine & Poesia